La prospettiva lineare nel Rinascimento rappresenta una svolta nell'arte, con Brunelleschi che ne getta le basi e Alberti che la codifica in 'De Pictura'. Piero della Francesca e Dürer perfezionano la tecnica con contributi matematici e innovazioni tecnologiche, influenzando l'arte europea.
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Brunelleschi, attraverso la costruzione di pannelli dipinti, dimostrò i principi fondamentali della prospettiva lineare
Il concetto di piano del quadro
Alberti introdusse il concetto di piano del quadro come finestra immaginaria per osservare il mondo
Il metodo della griglia
Alberti utilizzò il metodo della griglia per trasporre la realtà tridimensionale sulla tela
Piero elevò la prospettiva a una scienza esatta attraverso un'analisi geometrica rigorosa
Dürer introdusse nuovi strumenti per facilitare la rappresentazione prospettica, come il velo migliorato e la lastra di vetro
Jean Pélerin e il concetto di punti di distanza
Pélerin esplorò il concetto di punti di distanza nel suo trattato "De artificiali perspectiva"
Jean Cousin e l'uso dei punti di fuga
Cousin approfondì l'uso dei punti di fuga per le prospettive accidentali nel suo trattato "Livre de perspective"
Nel Seicento, l'arte barocca sperimentò con tecniche come l'anamorfosi e le prospettive curiose per creare immagini distorte e illusioni di spazi tridimensionali