L'arte greca classica e ellenistica è rappresentata da opere come il Doriforo di Policleto, la Nike di Samotracia e i Bronzi di Riace. Queste sculture esprimono ideali di bellezza, proporzioni armoniche e dinamismo, riflettendo gli ideali estetici e la maestria tecnica dell'epoca.
Il Doriforo è una celebre statua creata da Policleto di Argo, uno scultore greco del V secolo a.C. L'opera originale, realizzata in bronzo, è andata perduta, ma ne sopravvive una copia romana in marmo di Carrara, attualmente conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La statua rappresenta un atleta o un guerriero, noto come "portatore di lancia" (doriforo in greco), e incarna il canone di proporzioni ideali del corpo umano teorizzato da Policleto in un trattato, anch'esso perduto. Questo canone si basava su rapporti numerici armonici, con la testa come modulo di misura. Il Doriforo è un esempio di simmetria e bilanciamento, con una posa che alterna parti del corpo in tensione e in riposo, creando un effetto visivo di chiasmo, ovvero una forma a X. La linea di contorno e il chiaroscuro esaltano il realismo delle forme muscolari, mentre l'espressione serena e l'equilibrio complessivo riflettono gli ideali estetici della fase classica dell'arte greca.
La Nike di Samotracia e l'Espressione del Movimento
La Nike di Samotracia è una scultura ellenistica in marmo, alta 245 cm, che si trova al Musée du Louvre di Parigi. Risalente a circa il 200-190 a.C., l'opera è stata ritrovata nel santuario dei grandi dèi di Samotracia e si ritiene che commemorasse una vittoria navale. Attribuita alla scuola di Rodi, la statua è rinomata per la sua dinamicità e la complessità compositiva. La dea Nike è rappresentata in una posa slanciata, con il corpo inclinato in avanti e le ali dispiegate all'indietro, come se fosse in procinto di atterrare sulla prua di una nave. La torsione del corpo e le pieghe profonde del panneggio, lavorate con maestria, accentuano il senso di movimento e la tensione dinamica. La scultura, con il suo impeto e la sua energia, simboleggia la vittoria e la grandezza dello spirito ellenistico, caratterizzato da un'espressività emotiva e da un realismo accentuato.
I Bronzi di Riace e la Bellezza del Realismo Greco
I Bronzi di Riace sono due statue in bronzo di eccezionale valore artistico, scoperte nel 1972 nel Mar Ionio, vicino alla costa calabrese di Riace. Alte circa 198 cm, risalgono al 460-450 a.C. e sono esposte al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Nonostante non sia chiara l'identità dei soggetti rappresentati, che potrebbero essere eroi o guerrieri, le statue sono distinte come Bronzo A e Bronzo B. Entrambe mostrano una posa contrapposta, con una gamba che sostiene il peso e l'altra rilassata, in una composizione che riflette il principio del chiasmo, già visto nel Doriforo. L'uso di materiali diversi per dettagli come gli occhi, i denti e le labbra, oltre agli inserti in rame per i capezzoli e l'argento per le ciglia e i peli pubici, aggiunge un livello di realismo straordinario. La precisione anatomica e la cura dei dettagli, uniti a una posa che coniuga dinamismo e stabilità, esemplificano l'ideale di bellezza e naturalezza che caratterizza l'arte greca classica.
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