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Giovanni Verga, maestro del verismo, dipinge nelle sue opere la vita dei contadini siciliani e la lotta per la sopravvivenza. 'Vita dei campi' e il 'ciclo dei vinti', con 'I Malavoglia' e 'Mastro Don Gesualdo', esplorano temi come la resilienza, la tradizione e il conflitto con la modernità. Attraverso un linguaggio semplice e diretto, Verga offre uno sguardo autentico sulla società dell'epoca.
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La "Vita dei campi" è una raccolta di novelle che rappresenta un esempio di verismo letterario italiano, caratterizzato da un linguaggio semplice e diretto e da una rappresentazione cruda e realistica della vita dei contadini siciliani
La novella "Fantasticherie" introduce l'ideale dell'ostrica come simbolo della resilienza umana e dell'attaccamento alle proprie radici
"La lupa" esplora la natura umana attraverso la storia di una donna che incarna l'istinto sessuale e la violenza
Il "ciclo dei vinti" è un progetto narrativo incompiuto di Verga che si propone di illustrare la lotta per l'esistenza nella società siciliana dell'epoca, ispirandosi ai principi del darwinismo sociale
"I Malavoglia" è il primo romanzo completato del ciclo dei vinti, che racconta la storia della famiglia Toscano, conosciuti come i Malavoglia, e il loro declino sociale ed economico
"Mastro don Gesualdo" è il secondo romanzo completato del ciclo dei vinti, che narra la vita di Gesualdo Motta, un self-made man che diventa un ricco proprietario terriero ma che alla fine si ritrova solo e disprezzato dalla società
Le "Novelle rusticane" sono una raccolta di racconti che anticipano i temi di avidità e alienazione presenti in "Mastro don Gesualdo"
"La roba" è una novella che narra la storia di Mazzarò, un contadino che diventa un ricco proprietario terriero ma che alla fine perde il contatto con la realtà e il senso della vita
"Cavalleria rusticana" esplora i codici d'onore e le passioni della vita rurale siciliana attraverso la storia di un triangolo amoroso