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Le isole di plastica negli oceani mondiali

Le isole di plastica sono enormi accumuli di rifiuti plastici negli oceani, causati da correnti marine e provenienti in gran parte da fonti terrestri. Progetti come Ocean Cleanup e Ocean Voyages Institute lavorano per rimuovere la plastica e ridurre l'impatto ambientale, con l'obiettivo di pulire gli oceani entro i prossimi dieci anni.

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1

Sei nazioni ______, tra cui ______ e ______, sono tra i maggiori responsabili dell'inquinamento plastico marino.

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asiatiche Cina Indonesia

2

Nel ______, la ______ ha contribuito a circa il ______% dell'inquinamento plastico marino a livello mondiale.

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2010 Cina 30

3

Record Ocean Voyages Institute 2020

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Rimosse oltre 170 tonnellate di plastica dall'Oceano Pacifico.

4

Tecnologia 'Sistema 002' Ocean Cleanup

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Raccolti oltre 28.660 kg di plastica nel 2021.

5

Obiettivo iniziative anti-plastica

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Ridurre impatto ambientale plastica e pulire oceani in 10 anni.

6

Nel ______, la NOAA ha pubblicato un articolo che evidenziava la presenza di detriti marini in alcune zone oceaniche.

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1988

7

Charles J. Moore ha scoperto un'ampia concentrazione di detriti plastici nel ______ nel ______.

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North Pacific Gyre 1997

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Origine e Composizione delle Isole di Plastica

Le "isole di plastica" sono enormi concentrazioni di rifiuti plastici che si trovano in vari punti degli oceani mondiali, principalmente nei grandi vortici oceanici. Questi accumuli sono il risultato di correnti marine che trasportano e concentrano i detriti. Studi hanno identificato che la maggior parte della plastica proviene da fonti terrestri, con sei paesi asiatici – Cina, Indonesia, Filippine, Vietnam, Sri Lanka e Tailandia – che sono tra i principali contributori. La Cina, in particolare, è stata responsabile di circa il 30% dell'inquinamento plastico marino globale nel 2010. Tuttavia, è importante notare che l'inquinamento da plastica è un problema globale, con contributi significativi anche da parte di nazioni industrializzate. La composizione delle isole di plastica varia, ma include una grande quantità di frammenti di plastica non identificabili e attrezzature abbandonate provenienti da attività di pesca e acquacoltura.
Mare inquinato da rifiuti plastici con persone in barca a remi che raccolgono detriti, sotto un cielo nuvoloso.

Sforzi Internazionali per la Rimozione della Plastica Oceanica

Per contrastare l'inquinamento plastico marino, sono stati avviati numerosi progetti internazionali. L'Ocean Voyages Institute ha stabilito un record nel 2020, rimuovendo oltre 170 tonnellate di plastica dall'Oceano Pacifico. Il Progetto Ocean Cleanup ha sviluppato tecnologie innovative come il "Sistema 002", che ha raccolto oltre 28.660 kg di plastica nel 2021. Questi sforzi sono supportati da ricerche scientifiche condotte da enti come la Sea Education Association e la Algalita Marine Research Foundation, che hanno contribuito a mappare la distribuzione e la composizione dei detriti plastici. L'obiettivo di queste iniziative è di ridurre l'impatto ambientale della plastica e di pulire le aree affette entro i prossimi dieci anni, attraverso la combinazione di azioni di rimozione e la prevenzione dell'inquinamento alla fonte.

Storia della Scoperta e Ricerca sulle Isole di Plastica

La scoperta delle isole di plastica risale a un articolo del 1988 pubblicato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che segnalava alte concentrazioni di detriti marini in certe aree degli oceani. La visibilità del problema è aumentata quando il navigatore Charles J. Moore ha scoperto una vasta area di detriti plastici nel North Pacific Gyre nel 1997. Da allora, progetti come il JUNK Raft e le spedizioni del Project Kaisei hanno contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica e a promuovere ulteriori ricerche. La ricerca scientifica è fondamentale per comprendere l'entità e l'impatto ambientale delle isole di plastica e per sviluppare strategie efficaci di mitigazione e pulizia degli oceani.