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Giotto di Bondone, pioniere del Rinascimento, trasformò la pittura del Trecento con opere come il Crocifisso di Santa Maria Novella e le Storie di San Francesco. La sua arte, che si distacca dai canoni bizantini, introduce un realismo e una profondità spaziale che influenzarono l'arte occidentale.
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Giotto di Bondone è vissuto tra il 1267 e il 1337
Giotto è stato un fulcro nel passaggio dalla pittura medievale a quella rinascimentale, introducendo un nuovo linguaggio visivo che enfatizza il realismo e la profondità spaziale
Giotto fu influenzato sia dalla tradizione che dalle innovazioni dei suoi contemporanei, tra cui gli scultori Nicola e Giovanni Pisano e il pittore Cimabue
Il Crocifisso di Santa Maria Novella a Firenze, opera giovanile attribuita a Giotto e datata intorno al 1290, rappresenta una pietra miliare nella rappresentazione del sacro
La Basilica di San Francesco ad Assisi è considerata un laboratorio di sperimentazione artistica dove Giotto avrebbe dipinto le celebri Storie di San Francesco
L'arte di Giotto fu profondamente influenzata dalla scultura contemporanea, in particolare dalle opere di Nicola Pisano e del figlio Giovanni, che avevano introdotto un nuovo realismo e una rappresentazione emotiva nell'arte figurativa
Giotto introdusse un nuovo concetto di spazio pittorico, con ambientazioni tridimensionali e un uso del chiaroscuro che seguiva la fonte luminosa naturale
Giotto si distinse per la rappresentazione emotiva e umanizzata di Cristo, in netto contrasto con l'astrazione bizantina
Giotto è celebrato come il padre della pittura moderna per il suo stile innovativo che recuperava il senso del volume e dello spazio, ispirandosi all'arte classica romana