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La Grecia nel IV secolo a.C

La caduta di Atene nel 404 a.C. e l'ascesa di Sparta segnano l'inizio di un periodo di grandi cambiamenti nel mondo greco. L'egemonia di Tebe e l'ascesa della Macedonia sotto Filippo II e Alessandro Magno ridefiniscono il panorama politico e culturale, portando all'era ellenistica e alla diffusione della cultura greca.

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1

La resistenza ad Atene contro il regime dei Trenta Tiranni fu guidata da ______, culminando in una guerra civile che restituì la libertà alla città.

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Trasibulo

2

Conquista di Tebe da parte di Sparta

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382 a.C., Sparta conquista Tebe ma perde il controllo nel 379 a.C.

3

Battaglia di Leuttra

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371 a.C., Tebani sconfiggono Spartani, inizio egemonia tebana.

4

Ascesa dell'Impero Macedone

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IV secolo a.C., Macedonia diventa potenza dominante nel nord della Grecia.

5

La battaglia di ______, avvenuta nel ______ a.C., vide la sconfitta di Atene ad opera di Filippo II, che in seguito istituì la ______ per promuovere la pace tra le città greche.

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Cheronea 338 Lega di Corinto

6

Distruzione di Tebe

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335 a.C., Alessandro reprimì ribellione, rase al suolo la città.

7

Fondazione di Alessandria

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Alessandro fondò la città in Egitto come centro culturale e commerciale.

8

Morte di Alessandro Magno

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323 a.C., morte improvvisa, cause incerte tra malaria e avvelenamento.

9

Dopo la scomparsa di ______, i suoi generali, noti come diadochi, presero il controllo dei regni ______.

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Alessandro ellenistici

10

La versione dei ______ è la traduzione in greco dell'______ realizzata ad ______ d'Egitto.

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Settanta Antico Testamento Alessandria

11

Tra le eredità della cultura greca vi sono il , l', la ______ e la ______, con influenze notevoli da parte di Socrate, ______ e Aristotele.

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logos educazione storiografia filosofia Platone

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La caduta di Atene e l'ascesa di Sparta

Nel 404 a.C., Atene subì una sconfitta decisiva nella guerra del Peloponneso contro Sparta, che impose condizioni estremamente severe, tra cui la demolizione delle mura cittadine, il ritiro delle navi e l'istituzione di un governo oligarchico noto come il regime dei Trenta Tiranni. Questo periodo di oppressione fu breve, poiché la resistenza democratica guidata da Trasibulo portò a una guerra civile che culminò con la riconquista della libertà da parte di Atene. La politica oligarchica di Sparta generò malcontento nelle città conquistate, portando a conflitti con i Persiani per il controllo delle colonie ioniche. La sconfitta spartana nel 386 a.C. portò alla Pace del Re, che lasciò i Persiani dominare l'Asia Minore, ma garantì l'autonomia delle polis ioniche.
Scavo archeologico in Grecia con statua di bronzo di guerriero con elmo corinzio, circondata da archeologi al lavoro.

L'egemonia di Tebe e l'ascesa della Macedonia

Dopo aver conquistato Tebe nel 382 a.C., Sparta ne perse il controllo tre anni dopo quando Tebe, con l'aiuto di Atene, riuscì a ristabilire la propria autonomia, infrangendo il mito dell'invincibilità spartana. La battaglia di Leuttra nel 371 a.C. vide l'esercito tebano sconfiggere gli spartani, segnando l'inizio dell'egemonia tebana. Tuttavia, l'egemonia di Tebe fu di breve durata, terminando con la morte dei suoi comandanti Pelopida ed Epaminonda nel 362 a.C. Durante il IV secolo a.C., l'Impero Macedone emerse come potenza dominante nella parte settentrionale della Grecia, nonostante la riluttanza delle città-stato greche a riconoscerne l'autorità.

Filippo II di Macedonia e la Lega di Corinto

Filippo II salì al trono di Macedonia nel 360 a.C. e rafforzò l'esercito macedone, in particolare la falange, dotata di lance lunghe fino a sei metri. La sua abilità militare, politica e diplomatica gli permise di conquistare la Tessaglia e di imporsi nella III guerra sacra, sconfiggendo i Focesi, Atene e Sparta, che avevano occupato il santuario di Delfi. La crescente potenza macedone preoccupò Atene, che fu sconfitta da Filippo nella battaglia di Cheronea nel 338 a.C. Successivamente, Filippo convocò la conferenza di pace che portò alla formazione della Lega di Corinto, un'alleanza che garantiva la non aggressione tra le città greche e riconosceva il comando macedone come garante della pace e della sicurezza comune.

Alessandro Magno e l'espansione macedone

Dopo l'assassinio di Filippo II nel 336 a.C., suo figlio Alessandro Magno assunse il trono e continuò l'espansione macedone. La ribellione di Tebe fu repressa con la distruzione della città nel 335 a.C., mentre le città greche alleate ricevettero in cambio terreni agricoli. Nel 334 a.C., Alessandro lanciò una campagna contro i Persiani, liberando le città greche dell'Asia Minore e sconfiggendo Dario III, il Gran Re persiano, in più battaglie. Fondò Alessandria d'Egitto e, dopo aver seguito Dario fino in Afghanistan, scoprì che era stato ucciso da un satrapo locale. Alessandro continuò a conquistare la Persia e cercò di fondere le culture greca, macedone e persiana, ma incontrò resistenza dai nobili macedoni e dalle città greche. Morì nel 323 a.C., forse per malaria o avvelenamento.

L'era ellenistica e l'eredità culturale greca

Alla morte di Alessandro, l'impero si frammentò in regni ellenistici governati dai diadochi, i suoi generali e successori. La cultura e l'arte greca si diffusero attraverso l'emigrazione di greci nei vari regni, con la fondazione di nuove città che incorporavano elementi tipici delle città greche. La lingua greca koinè divenne il linguaggio comune, e ad Alessandria d'Egitto l'Antico Testamento fu tradotto in greco nella versione dei Settanta. Si sviluppò un'intensa rete commerciale e la schiavitù divenne più diffusa. I sovrani ellenistici, considerati sacri, promossero le attività culturali e governarono con potere assoluto, supportati da un esercito che manteneva l'ordine pubblico. La cultura greca lasciò un'eredità duratura nel mondo moderno, inclusi i concetti di logos, educazione, storiografia e filosofia, con figure come Socrate, Platone e Aristotele che influenzarono profondamente il pensiero occidentale.