Napoleone Bonaparte e la sua influenza in Italia

L'Ascesa di Napoleone e la Campagna d'Italia

Napoleone Bonaparte, nato nel 1769 in Corsica, si afferma come uno dei più brillanti generali dell'esercito rivoluzionario francese. Promosso generale a soli 25 anni, nel 1796 assume il comando dell'Armata d'Italia. La sua Campagna d'Italia è caratterizzata da una serie di vittorie strategiche che rafforzano la posizione della Francia in Europa. Napoleone sconfigge le forze piemontesi e austriache, annette Nizza e la Savoia alla Francia, entra trionfalmente a Milano e procede con l'occupazione della Repubblica di Venezia, nonostante la sua neutralità. Queste conquiste consolidano la sua reputazione in patria, facendolo diventare un eroe nazionale e una figura centrale della politica francese.

La Pace di Campoformio e la Fine della Repubblica di Venezia

Il trattato di Campoformio, firmato nell'ottobre 1797, segna il culmine del successo militare di Napoleone. Con questo accordo, l'Austria cede il controllo della Lombardia e del Belgio alla Francia, mentre riceve in cambio il Veneto, l'Istria e la Dalmazia. La firma del trattato comporta la dissoluzione della Repubblica di Venezia, che per oltre un millennio aveva mantenuto una posizione di indipendenza e potenza nel Mediterraneo. La Pace di Campoformio rappresenta un momento di svolta nella storia europea, evidenziando l'ascesa di Napoleone come figura dominante nel continente.

La Campagna d'Egitto: Strategie e Conflitti

Dopo aver neutralizzato la minaccia austriaca, Napoleone si propone di indebolire il Regno Unito, la cui flotta rappresenta un ostacolo insormontabile per un'invasione diretta. Nel 1798, lancia la Campagna d'Egitto con l'obiettivo di danneggiare gli interessi commerciali britannici nel Mediterraneo e in Asia. Sebbene ottenga successi iniziali, come la vittoria nella Battaglia delle Piramidi, la flotta francese subisce una pesante sconfitta nella Battaglia del Nilo, ad opera dell'ammiraglio Horatio Nelson. Nonostante l'isolamento in Egitto, Napoleone riesce a tornare in Francia, dove sfrutta la sua fama per consolidare ulteriormente il suo potere.

Le Repubbliche Sorelle e il Triennio Repubblicano

L'influenza della Francia rivoluzionaria si estende in Europa con la creazione delle cosiddette "repubbliche sorelle", che adottano i principi rivoluzionari francesi. In Italia, tra il 1796 e il 1799, vengono fondate la Repubblica Cispadana, la Cisalpina, la Ligure, la Romana e la Partenopea. Questo periodo, noto come il Triennio Repubblicano, è caratterizzato dalla destituzione dei regnanti locali e dall'esilio di molti di loro. Anche la Chiesa subisce un duro colpo, con la cattura e la morte in cattività del Papa Pio VI.

I Patrioti Italiani tra Speranze e Delusioni

Le repubbliche sorelle, nonostante la loro dichiarata autonomia, sono soggette all'influenza e al controllo francese, che impone pesanti tributi e confische di opere d'arte. I patrioti italiani, inizialmente favorevoli a Napoleone per i suoi ideali di libertà e modernizzazione, si trovano presto delusi dalla realpolitik francese. La trasformazione degli stati italiani in pedine di scambio diplomatico, come dimostra il trattato di Campoformio con Venezia, alimenta un crescente risentimento e disillusione tra i sostenitori dell'unità e dell'indipendenza italiana.

La Seconda Coalizione e le Rivolte Popolari in Italia

Durante l'assenza di Napoleone in Egitto, Austria, Russia, Regno Unito e l'Impero Ottomano formano la Seconda Coalizione contro la Francia nel 1798, con l'obiettivo di riconquistare i territori perduti. Nella primavera del 1799, un esercito austro-russo invade l'Italia, provocando il crollo delle repubbliche sorelle. Le rivolte popolari, spesso guidate da elementi conservatori e reazionari, facilitano l'avanzata delle truppe della coalizione, contribuendo al ripristino dell'ordine pre-rivoluzionario in molte regioni italiane.

La Caduta della Repubblica Partenopea

La Repubblica Partenopea, istituita a Napoli, subisce un destino particolarmente tragico. Con l'avanzata delle truppe francesi, il re Ferdinando IV di Borbone si rifugia in Sicilia, lasciando la città nelle mani dei rivoluzionari. Tuttavia, il ritiro delle truppe francesi per contrastare l'avanzata austro-russa lascia la repubblica vulnerabile. La Repubblica Partenopea cade di fronte all'assalto delle truppe sanfediste, leali al re e alla Chiesa cattolica. La riconquista di Napoli da parte di Ferdinando IV è segnata da una severa repressione dei rivoluzionari e dei sostenitori della repubblica.