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Gabriele d'Annunzio e l'influenza di Nietzsche: un viaggio attraverso la critica alla società borghese e la promozione di un'élite artistica e eroica per riscattare la civiltà latina. Il superuomo e l'estetismo si fondono nelle opere di d'Annunzio, tra aspirazioni, crisi esistenziali e la tensione di un ideale superomistico.
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D'Annunzio conferisce al superuomo una dimensione attiva e dominatrice, attraverso il culto della bellezza e la forza vitale
Fondazione di un nuovo ordine sociale
Il superuomo dannunziano si propone di superare il disordine generato dal liberalismo e dall'egualitarismo, fondando un nuovo ordine imperiale
Il suicidio del protagonista nel romanzo "Il Trionfo della morte" simboleggia il fallimento personale e la necessità di un sacrificio per superare le limitazioni umane e aspirare alla figura del superuomo
L'incompiutezza del ciclo narrativo "del giglio" riflette la difficoltà di realizzare concretamente l'ideale superomistico
Il romanzo "Le vergini delle rocce" è l'unico completato del ciclo narrativo "del giglio", e mette in luce le ambiguità dell'eroe Claudio Cantelmo, che aspira a diventare un modello di superuomo latino ma è segretamente attratto dalla decadenza e dalla morte
Anche nel romanzo "Il fuoco", il protagonista dannunziano mostra aspirazioni eroiche ma non riesce a liberarsi completamente dalla decadenza e dalla morte, evidenziando la persistente lotta tra l'ideale del superuomo e la realtà della condizione umana