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La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, situata a Ravenna, è un monumento chiave dell'arte paleocristiana, costruita nel VI secolo da Teodorico il Grande. Originariamente ariana, fu trasformata in cattolica dopo la conquista bizantina. I suoi mosaici, che includono le processioni dei martiri e delle vergini, sono esempi eccezionali dell'arte bizantina e testimoniano la transizione religiosa e artistica dell'epoca.
La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo fu costruita nel VI secolo per ordine del re ostrogoto Teodorico il Grande
Inizialmente dedicata al culto ariano, la basilica rifletteva le convinzioni religiose degli Ostrogoti
La basilica era situata vicino alla reggia di Teodorico, suggerendo che potesse servire come cappella palatina
La basilica presenta una pianta basilicale con tre navate, separate da colonne e archi a tutto sesto
Lo spazio riservato ai catecumeni, che precede l'ingresso principale
La navata centrale conduceva originariamente a un'abside semicircolare all'interno e poligonale all'esterno
Le colonne, i capitelli e i pulvini in marmo proconnesio testimoniano l'influenza bizantina e l'importazione di materiali da Costantinopoli
I mosaici della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo rappresentano uno dei più significativi esempi di arte bizantina in Italia
I mosaici sono divisi in due periodi: quello ostrogoto e quello bizantino
Tra i mosaici più notevoli vi sono le processioni dei martiri e delle vergini, che si estendono lungo le pareti della navata centrale
Nell'abside si trova il mosaico di Cristo in trono, circondato da angeli e santi, che riflette la dottrina cattolica ortodossa dopo la conquista bizantina
I mosaici sono noti per la loro vivacità cromatica e per la raffinatezza delle figure, che sono rappresentate con un senso di movimento e profondità spaziale