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L'aggettivo qualificativo

La morfologia degli aggettivi qualificativi rivela come questi parole modifichino i nomi attribuendo qualità e intensità. Si declinano in genere, numero e grado, con forme regolari e irregolari, influenzando significativamente il senso delle frasi.

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1

Coniugazione aggettivo qualificativo

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Varia in genere e numero in base al nome a cui si riferisce.

2

Comparativo di maggioranza

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Si forma con l'avverbio 'più' per indicare una qualità superiore.

3

Superlativo relativo

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Esprime l'intensità massima o minima di una qualità all'interno di un gruppo.

4

Il ______ relativo si esprime con l'articolo determinativo e gli avverbi 'più' o 'meno', seguiti da un complemento partitivo.

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superlativo

5

Origine forme irregolari

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Derivano dal latino e sono il risultato di evoluzioni storiche della lingua.

6

Regole standard gradi intensità

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Forme irregolari non seguono le regole standard di formazione dei comparativi e superlativi.

7

Gli aggettivi ______ non cambiano forma a seconda del genere e del numero, come alcuni aggettivi di ______ o di ______ straniera.

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invariabili colore origine

8

Aggettivi derivati

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Formati aggiungendo prefissi/suffissi a radice di nome, aggettivo o verbo.

9

Aggettivi alterati

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Includono suffisso alterativo che cambia significato originale in termini di quantità/qualità.

10

Aggettivi composti

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Nascono dall'unione di due parole, variano in genere/numero modificando desinenza seconda componente.

11

Quando l'aggettivo qualificativo è usato in funzione ______, è legato al nome attraverso un verbo.

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predicativa

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La morfologia e i gradi dell'aggettivo qualificativo

L'aggettivo qualificativo è una parte del discorso che si coniuga con il nome per attribuirgli una qualità specifica. Esso varia in genere e numero in base al nome a cui si riferisce e può esprimere la qualità in tre gradi di intensità: il grado positivo, che indica la qualità in maniera neutra; il grado comparativo, che mette a confronto la qualità tra due elementi e si suddivide in comparativo di maggioranza, di minoranza e di uguaglianza, formati rispettivamente con l'uso degli avverbi "più", "meno" e "tanto" o "così"; e il grado superlativo, che esprime l'intensità massima o minima di una qualità, sia in assoluto, senza riferimenti a un gruppo, sia in relativo, all'interno di un gruppo specifico.
Tre mele in fila su una panca di legno chiaro, da verde chiaro a rosso intenso, con sfondo sfocato naturale.

Formazione del superlativo assoluto e relativo

Il superlativo assoluto può essere formato aggiungendo al tema dell'aggettivo i suffissi -issimo, -errimo, -entissimo, o utilizzando avverbi di grado come "molto", "assai", "estremamente", "oltremodo". Altre forme includono l'uso di prefissi quali "arci-", "ultra-", "stra-", "extra-", "iper-", "sovra-", "super-", o la ripetizione dell'aggettivo stesso. Il superlativo relativo si costruisce con l'articolo determinativo seguito dall'avverbio "più" o "meno" e dal complemento partitivo, che può essere espresso o sottinteso, per indicare l'intensità di una qualità in confronto agli altri membri di un gruppo.

Comparativi e superlativi irregolari

Alcuni aggettivi hanno forme irregolari per il comparativo di maggioranza e per il superlativo, sia assoluto che relativo, che derivano dal latino. Per esempio, l'aggettivo "buono" forma il comparativo di maggioranza "migliore" e il superlativo assoluto "ottimo". Queste forme irregolari non seguono le regole standard di formazione dei gradi di intensità e sono spesso il risultato di evoluzioni storiche della lingua.

Concordanza degli aggettivi qualificativi

Gli aggettivi qualificativi concordano in genere e numero con il nome a cui si riferiscono. La maggior parte degli aggettivi è variabile e si declina in base al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale). Esistono tre classi di aggettivi variabili, differenziate dalla desinenza del maschile singolare e dal numero di forme per genere e numero. Gli aggettivi invariabili, invece, mantengono la stessa forma per entrambi i generi e numeri, come nel caso di alcuni aggettivi di colore o di origine straniera.

Struttura e formazione degli aggettivi qualificativi

Gli aggettivi qualificativi possono essere classificati in primitivi, derivati, alterati o composti. Gli aggettivi primitivi sono formati dalla radice e dalla desinenza e non derivano da altre parole. Gli aggettivi derivati si ottengono aggiungendo prefissi e/o suffissi alla radice di un nome, di un altro aggettivo o di un verbo. Gli aggettivi alterati includono un suffisso alterativo che modifica il significato originale dell'aggettivo primitivo in termini di quantità o qualità. Gli aggettivi composti nascono dall'unione di due parole e variano in genere e numero modificando la desinenza della seconda componente.

Funzioni e posizioni dell'aggettivo qualificativo

L'aggettivo qualificativo può assumere una funzione attributiva o predicativa. In funzione attributiva, può precedere o seguire il nome, influenzando il significato: posto prima del nome, conferisce una caratteristica generale, mentre dopo il nome specifica una qualità distintiva. In funzione predicativa, l'aggettivo è collegato al nome tramite un verbo e può fungere da nome del predicato o da complemento predicativo. La posizione dell'aggettivo può alterare il suo significato, come nell'esempio "pover'uomo" (uomo di scarso valore) rispetto a "uomo povero" (uomo che non possiede beni materiali).