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La Biblioteca Centrale di Helsinki 'Oodi' è un esempio eccellente di architettura partecipativa, con spazi multifunzionali e un vasto catalogo di libri. Un luogo di incontro culturale che riflette l'evoluzione delle biblioteche dalla loro origine antica fino all'età contemporanea, offrendo risorse sia fisiche che digitali e servizi innovativi come la robotica per la movimentazione dei testi.
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La Biblioteca Centrale di Helsinki, nota come "Oodi", è un esempio di architettura partecipativa e contemporanea, progettata seguendo le indicazioni dei cittadini di Helsinki
Inaugurazione nel 2018
La Biblioteca Centrale di Helsinki, conosciuta come "Oodi", è stata inaugurata nel 2018, in occasione del centenario dell'indipendenza della Finlandia
Struttura innovativa
La biblioteca si distingue per la sua struttura innovativa, con un piano superiore che sembra librarsi sopra la città e un piano terra che accoglie spazi multifunzionali e un'ampia collezione di libri
La Biblioteca Centrale di Helsinki offre ai visitatori un vasto catalogo di 3,4 milioni di testi, sia in formato fisico che digitale, e un sistema di logistica basato su robot per la movimentazione dei libri
Le biblioteche hanno origini nell'antichità, con istituzioni come la celebre Biblioteca di Alessandria in Egitto, fondata nel III secolo a.C
Centro di cultura e studio
Le biblioteche nell'antichità, come la Biblioteca di Alessandria, erano considerate un fulcro della cultura e del sapere, contenendo migliaia di rotoli di papiro e attirando intellettuali da tutto il mondo ellenistico
Conservazione dei libri
I libri, considerati oggetti di grande valore, erano prevalentemente conservati in monasteri e sedi ecclesiastiche durante il Medioevo
Con l'emergere degli ordini mendicanti e la fondazione delle università, si assistette alla nascita di nuove biblioteche, sia private che collegate a queste istituzioni
Il Rinascimento fu un periodo di grande sviluppo per le biblioteche, che divennero più accessibili al pubblico e si arricchirono di nuove funzioni
Biblioteca Medicea Laurenziana a Firenze
La Biblioteca Medicea Laurenziana, progettata da Michelangelo e aperta al pubblico nel 1571, rappresenta un esempio di biblioteca rinascimentale con un vestibolo e una sala di lettura
Biblioteca Marciana a Venezia
La Biblioteca Marciana, progettata da Jacopo Sansovino e inaugurata nel 1560, fu la prima biblioteca italiana a beneficiare del "diritto di stampa" e a essere aperta al pubblico
Nel XVII secolo, numerose biblioteche private divennero pubbliche, spesso in seguito a decisioni politiche o alla soppressione degli ordini religiosi
Gli studioli, stanze dedicate allo studio e alla contemplazione, hanno origini monastiche e si diffusero nell'ambito laico a partire dal XIV secolo
Spazi di studio individuale
Gli studioli, come lo Studiolo di Francesco Petrarca ad Arquà, erano spazi dedicati allo studio individuale
Elementi comuni nelle residenze nobiliari
Nel Rinascimento, gli studioli divennero elementi comuni nelle residenze nobiliari, come dimostra lo Studiolo di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino
Le wunderkammern, o "camere delle meraviglie", erano collezioni private di oggetti rari, artistici e naturalistici, esposti in sale dedicate, riflettendo il prestigio sociale e l'interesse intellettuale dei loro proprietari
Nel Cinquecento, gli studioli raggiunsero un alto livello di raffinatezza, mentre le wunderkammern continuarono a svilupparsi, influenzando la cultura del collezionismo e la formazione dei primi musei
Nel XVII e XVIII secolo, numerose biblioteche private divennero pubbliche, spesso in seguito a decisioni politiche o alla soppressione degli ordini religiosi
La Rivoluzione Francese fu un momento cruciale per l'affermazione del carattere pubblico delle biblioteche, che da allora hanno continuato a evolversi in centri culturali multifunzionali, mantenendo la loro missione di conservare e diffondere il sapere