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L'evoluzione delle biblioteche nel corso della storia

La Biblioteca Centrale di Helsinki 'Oodi' è un esempio eccellente di architettura partecipativa, con spazi multifunzionali e un vasto catalogo di libri. Un luogo di incontro culturale che riflette l'evoluzione delle biblioteche dalla loro origine antica fino all'età contemporanea, offrendo risorse sia fisiche che digitali e servizi innovativi come la robotica per la movimentazione dei testi.

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Data di inaugurazione Oodi

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Inaugurata il 5 dicembre 2018, centenario indipendenza Finlandia.

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Progettista Oodi

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Progettata da ALA Architects, vincitori concorso 2013.

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Piano terra Oodi

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Ingresso, hall, auditorium, caffetteria, teatro con accesso da piazza.

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Sistema logistico Oodi

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Sistema innovativo con robot per movimentazione libri.

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Fondata nel ______ secolo a.C., la Biblioteca di Alessandria fu istituita da ______ I ______.

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III Tolomeo Sotere

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La Biblioteca di ______ a Efeso, risalente al 135 d.C., era anche un ______ per Celso e conteneva circa ______ rotoli.

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Celso mausoleo 12.000

7

Durante il ______, l'idea di biblioteche ______ si sviluppò, influenzata da personaggi come ______ Petrarca.

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Rinascimento pubbliche Francesco

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Biblioteca Medicea Laurenziana - Data di apertura

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Aperta ufficialmente al pubblico nel 1571.

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Biblioteca Marciana - Importanza

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Prima biblioteca italiana con 'diritto di stampa' dal 1560.

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Biblioteche pubbliche del XVII secolo

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Biblioteca Angelica (1604) e Biblioteca Ambrosiana (1609), tra le prime accessibili a tutti gli studiosi.

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Studiolo di Francesco I de' Medici

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Esempio di raffinatezza cinquecentesca, situato nel Palazzo Vecchio a Firenze, mostra l'evoluzione degli studioli privati.

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Wunderkammern e collezionismo

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Camere delle meraviglie che influenzarono la cultura del collezionismo e la creazione dei primi musei.

13

Biblioteca Ambrosiana

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Fondata nel Seicento a Milano, divenne un centro culturale di rilievo, accessibile agli studiosi.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Biblioteca Centrale di Helsinki "Oodi"

La Biblioteca Centrale di Helsinki, nota come "Oodi", rappresenta un modello di architettura partecipativa e contemporanea, realizzata seguendo le indicazioni dei cittadini di Helsinki. Progettata dal rinomato studio finlandese ALA Architects, che si è aggiudicato il concorso internazionale nel 2013, la biblioteca è stata inaugurata il 5 dicembre 2018, in concomitanza con il centenario dell'indipendenza della Finlandia. Oodi si distingue per la sua armoniosa integrazione nell'ambiente urbano e per la sua struttura innovativa, con un piano superiore che sembra librarsi sopra la città. Il piano terra accoglie l'ingresso principale, una spaziosa hall con auditorium, caffetteria e un teatro con accesso diretto dalla piazza esterna. Il piano intermedio è dedicato a spazi multifunzionali per attività come riunioni, laboratori di cucito, stampa 3D e spazi musicali. Il terzo piano è un'oasi per gli amanti della lettura, con una vasta area rivestita in legno di betulla che ospita una collezione di migliaia di libri, e un soffitto progettato per ottimizzare l'acustica. La luce naturale inonda gli interni attraverso ampie vetrate e lucernari, creando un ambiente accogliente e stimolante. I visitatori hanno accesso a un vasto catalogo di 3,4 milioni di testi, sia in formato fisico che digitale, e possono usufruire di un innovativo sistema di logistica basato su robot per la movimentazione dei libri.
Sala lettura moderna con tavolo in legno, sedie ergonomiche grigie, scaffali colmi di libri rilegati e postazioni individuali illuminate da luce naturale.

Le Biblioteche nell'Antichità e nel Medioevo

L'origine delle biblioteche risale all'antichità, con istituzioni come la celebre Biblioteca di Alessandria in Egitto, fondata nel III secolo a.C. da Tolomeo I Sotere. Questa biblioteca era un fulcro della cultura antica, contenente migliaia di rotoli di papiro e fungendo da centro di studio per intellettuali di tutto il mondo ellenistico. Un altro esempio significativo è la Biblioteca di Celso a Efeso, costruita nel 135 d.C., che fungeva sia da biblioteca che da mausoleo per Celso, e custodiva circa 12.000 rotoli. Nel Medioevo, i libri, considerati oggetti di grande valore, erano prevalentemente conservati in monasteri e sedi ecclesiastiche. Con l'emergere degli ordini mendicanti e la fondazione delle università, si assistette alla nascita di nuove biblioteche, sia private che collegate a queste istituzioni. Nel Rinascimento, l'idea di biblioteche pubbliche prese piede, grazie anche all'influenza di figure come Francesco Petrarca, che promuoveva la diffusione e la condivisione del sapere attraverso i libri.

Biblioteche Rinascimentali e la Nascita delle Biblioteche Pubbliche

Il Rinascimento fu un periodo di grande sviluppo per le biblioteche, che divennero più accessibili al pubblico. La Biblioteca Medicea Laurenziana a Firenze, iniziata da Cosimo il Vecchio e ampliata da Lorenzo il Magnifico, aprì ufficialmente al pubblico nel 1571. L'edificio, progettato da Michelangelo, includeva un vestibolo e una sala di lettura con banchi plutei per la custodia dei manoscritti. La Biblioteca Marciana a Venezia, arricchita dalla donazione del cardinale Bessarione, fu progettata dall'architetto Jacopo Sansovino e inaugurata nel 1560, diventando la prima biblioteca italiana a beneficiare del "diritto di stampa", che obbligava i tipografi a consegnare una copia di ogni libro stampato. Nel XVII secolo, la Biblioteca Angelica di Roma, fondata nel 1604, e la Biblioteca Ambrosiana di Milano, fondata nel 1609, furono tra le prime istituzioni a definirsi come vere biblioteche pubbliche, accessibili a tutti gli studiosi senza distinzione di ceto o di reddito.

Studioli e Wunderkammern: Spazi Privati di Studio e Collezionismo

Gli studioli, piccole stanze dedicate allo studio e alla contemplazione, hanno origini monastiche e si diffusero nell'ambito laico a partire dal XIV secolo. Lo Studiolo di Francesco Petrarca ad Arquà è uno dei primi esempi di spazio dedicato allo studio individuale. Nel Rinascimento, gli studioli divennero elementi comuni nelle residenze nobiliari, come dimostra lo Studiolo di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino. Contemporaneamente, emersero le wunderkammern, o "camere delle meraviglie", che erano collezioni private di oggetti rari, artistici e naturalistici, esposti in sale dedicate. Queste collezioni riflettevano il prestigio sociale e l'interesse intellettuale dei loro proprietari, anticipando i moderni musei.

L'Evoluzione delle Biblioteche tra Cinquecento e Età Contemporanea

Nel Cinquecento, gli studioli raggiunsero un alto livello di raffinatezza, come evidenziato dallo Studiolo di Francesco I de' Medici nel Palazzo Vecchio a Firenze. Le wunderkammern continuarono a svilupparsi, influenzando la cultura del collezionismo e la formazione dei primi musei. Nel Seicento, la Biblioteca Ambrosiana a Milano si affermò come un importante centro culturale aperto agli studiosi. Tra il XVII e il XVIII secolo, numerose biblioteche private divennero pubbliche, spesso in seguito a decisioni politiche o alla soppressione degli ordini religiosi. La Rivoluzione Francese fu un momento cruciale per l'affermazione del carattere pubblico delle biblioteche, che da allora hanno continuato a evolversi in centri culturali multifunzionali, mantenendo la loro missione di conservare e diffondere il sapere.