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L'Ingresso di Dante nell'Inferno e l'Iscrizione sulla Porta

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Nel Canto III della Divina Commedia, Dante e Virgilio si avvicinano alla porta dell'Inferno, dove l'iscrizione avverte di abbandonare ogni speranza. Scendendo nel Limbo, incontrano gli Ignavi, anime senza gloria condannate a inseguire un fine irraggiungibile, simbolo della loro vita indecisa e priva di scopo.

L'Ingresso di Dante nell'Inferno e l'Iscrizione sulla Porta

Nel Canto III della "Divina Commedia", Dante Alighieri, accompagnato dal poeta latino Virgilio, si avvicina alla soglia dell'Inferno, il primo dei tre regni dell'aldilà che il poeta fiorentino esplorerà nel suo viaggio ultraterreno. La porta dell'Inferno è segnata da un'iscrizione che funge da monito per coloro che stanno per entrare: "Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate". Queste parole, incise sulla porta, introducono il lettore al concetto di una giustizia divina implacabile e alla perdita definitiva di ogni speranza per le anime dannate. L'iscrizione menziona la "città dolente", metafora dell'Inferno stesso, e parla di "eterno dolore" e "perduta gente", riferendosi agli abitanti di questo regno di pena. Dante, profondamente scosso da queste parole, interroga Virgilio sulla loro portata, che gli viene spiegata come manifestazione della giustizia divina: l'Inferno è stato creato dalla giustizia e dall'amore divini, e la sua natura è eterna e immutabile.
Porta antica in legno scuro con rinforzi metallici e anelli di ferro su arco in pietra muschiosa, circondata da foglie secche e penombra.

La Discesa nel Limbo e l'Incontro con gli Ignavi

Proseguendo nel suo viaggio, Dante scende nel primo cerchio dell'Inferno, il Limbo, dove risiedono le anime virtuose che vissero prima dell'avvento del Cristianesimo o che, pur vivendo dopo, non conobbero il battesimo. Queste anime non soffrono le pene degli altri dannati, ma vivono in uno stato di mancanza della visione divina. Prima di raggiungere il Limbo, Dante incontra gli Ignavi, anime di coloro che in vita non presero mai una posizione definita, né per il bene né per il male. Queste anime sono destinate a correre eternamente dietro a una bandiera inseguiti da vespe e mosconi, simbolo della loro continua e inutile ricerca di uno scopo nella vita. La loro pena è l'eterna indecisione e l'assenza di fama dopo la morte; non sono degni né di lode né di infamia, e Dante li lascia alle loro sofferenze con disprezzo, per proseguire il suo viaggio verso il Limbo.

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00

Compagnia di Dante nel viaggio infernale

Virgilio, poeta latino, guida Dante attraverso l'Inferno.

01

Concetto di 'città dolente'

Metafora dell'Inferno, luogo di sofferenza eterna per le anime dannate.

02

Natura dell'Inferno secondo Virgilio

Creato dalla giustizia e dall'amore divini, eterno e immutabile.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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