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Nel Canto III della Divina Commedia, Dante e Virgilio si avvicinano alla porta dell'Inferno, dove l'iscrizione avverte di abbandonare ogni speranza. Scendendo nel Limbo, incontrano gli Ignavi, anime senza gloria condannate a inseguire un fine irraggiungibile, simbolo della loro vita indecisa e priva di scopo.
Dante Alighieri e Virgilio si avvicinano alla soglia dell'Inferno
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate
L'iscrizione è un monito per coloro che entrano nell'Inferno
La "città dolente"
La città è una metafora dell'Inferno e rappresenta la perdita di ogni speranza
Eterno dolore" e "perduta gente
L'iscrizione parla delle pene eterne e della condizione delle anime dannate
Virgilio spiega a Dante che l'Inferno è stato creato dalla giustizia e dall'amore divini
Il Limbo è il primo dei tre regni dell'aldilà che Dante esplorerà nel suo viaggio ultraterreno
Anime che vissero prima dell'avvento del Cristianesimo o non conobbero il battesimo
Queste anime non soffrono le pene degli altri dannati, ma vivono in uno stato di mancanza della visione divina
Dante incontra le anime di coloro che in vita non presero mai una posizione definita
Destino degli Ignavi
Le anime degli Ignavi sono destinate a correre eternamente dietro a una bandiera inseguiti da vespe e mosconi
Pena degli Ignavi
La loro pena è l'eterna indecisione e l'assenza di fama dopo la morte