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La vendetta di Odisseo contro i Proci segna il culmine dell'Odissea. Il ritorno a Itaca e la punizione dei pretendenti riaffermano l'importanza della xenia e della pietas, valori centrali della società greca antica. La giustizia viene ripristinata con la morte dei Proci, sottolineando il legame tra comportamento individuale e norme divine.
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Odisseo trova la sua casa invasa dai Proci, nobili che sperperano i beni del regno e aspirano alla mano di Penelope
Penelope, ispirata dalla dea Atena, propone una sfida ai Proci: tendere l'arco di Odisseo e scoccare una freccia attraverso dodici asce
Travestito da mendicante, Odisseo riesce nell'impresa e si prepara insieme a Telemaco e pochi fedeli a punire i Proci per le loro malefatte
Odisseo si rivela ai Proci, gettando via i suoi stracci e presentandosi in tutta la sua regale autorità
Il primo a cadere sotto la freccia di Odisseo è Antinoo, il più spietato dei pretendenti, colpito a morte mentre sta bevendo
Odisseo condanna i Proci per aver violato le leggi dell'ospitalità e minacciato il suo trono, annunciando che la sua vendetta non si placherà fino a che non avrà punito ogni Proco
I Proci cercano di placare l'ira di Odisseo offrendo compensi e promettendo di restituire quanto preso, ma Odisseo respinge ogni tentativo di negoziazione
In un disperato tentativo di attacco, Eurimaco viene ucciso da una freccia di Odisseo, scatenando un violento scontro
Odisseo, aiutato da Telemaco e dai fedeli, scaglia frecce mortali contro i Proci indifesi, ponendo fine alla battaglia e ripristinando l'ordine e la giustizia nel regno di Itaca