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La Battaglia di Maratona del 490 a.C. segna l'ascesa di Atene e l'unione delle città-stato greche. Con Milziade, Atene sconfigge i Persiani, influenzando la cultura e la politica dell'epoca. Questo evento storico è un emblema di libertà e resistenza, con ripercussioni sulla costituzione isonomica ateniese e l'arte greca, celebrando valori di democrazia e autonomia.
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Gli Ateniesi adottarono una strategia offensiva audace, caricando il nemico per oltre un chilometro senza il supporto di cavalleria o arcieri
Differenza numerica tra Ateniesi e Persiani
Nonostante fossero in netta inferiorità numerica, gli Ateniesi sconfissero i Persiani con una vittoria schiacciante
Numero di perdite
Gli Ateniesi persero solo 192 uomini, mentre i Persiani circa 6.400
La vittoria di Maratona divenne un emblema di libertà e resistenza contro la dominazione persiana, contribuendo a forgiare un'identità collettiva greca basata su valori come il coraggio e il sacrificio per il bene comune
Atene capitalizzò il successo di Maratona per accrescere il proprio prestigio e promuovere l'unità tra le poleis greche
La vittoria di Maratona fu vista come un momento di unione per le città-stato greche, con Atene che si affermò come baluardo della libertà e promotrice di valori panellenici
La narrazione di Maratona, arricchita da figure come Eschilo, contribuì a creare un mito duraturo, simbolo della capacità greca di unirsi contro un nemico comune e di difendere i propri valori di libertà e democrazia
La Prima Guerra Persiana fu scatenata dalla rivolta delle città ioniche contro il dominio persiano e dall'intervento di Atene a sostegno di Mileto
Dario I, re di Persia, decise di punire Atene ed Eretria per prevenire ulteriori ribellioni, portando alla distruzione di Eretria e alla deportazione dei suoi abitanti
La scelta di Maratona come luogo della battaglia fu probabilmente influenzata da Ippia, ex tiranno di Atene e alleato dei Persiani, ma gli Ateniesi riuscirono a sconfiggere il nemico grazie alla loro tattica di attacco diretto e manovra sulle ali