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L'Italia nel X secolo era un mosaico di entità politiche frammentate. Il declino dell'autorità centrale e l'incremento dell'incastellamento hanno portato alla nascita di signorie locali. Le lotte per il controllo del Regno d'Italia, l'influenza dell'aristocrazia romana sul papato e la restaurazione dell'impero da parte di Ottone I di Sassonia hanno segnato questo periodo storico. La politica italiana degli Ottoni e le sfide del potere, insieme all'emergere di nuovi ceti sociali e alla crescita delle città, hanno definito l'evoluzione politica e sociale dell'Italia.
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Durante il X secolo, l'Italia era divisa in diverse entità politiche, con un forte localismo e un declino dell'autorità centrale
Incastellamento e signorie locali
Il sistema feudale si radicava nel X secolo con l'incremento dell'incastellamento e la nascita di signorie locali
Potere del clero
Durante il X secolo, il clero era culturalmente indebolito e i vescovi erano più coinvolti in questioni temporali che spirituali
Nel X secolo, l'Italia settentrionale e parte del centro erano sotto il controllo nominale del Regno d'Italia, parte dell'Impero Carolingio
Nel X secolo, il Mezzogiorno era diviso tra il dominio bizantino e i principati longobardi, come Benevento e Salerno, ambiti dai potenti vicini
Dopo la deposizione di Carlo il Grosso nel 887, iniziò un periodo di intense lotte per il controllo del Regno d'Italia tra Berengario del Friuli e Guido di Spoleto
Dopo la morte di Guido di Spoleto, il potere fu conteso tra suo figlio Lamberto e Arnolfo di Carinzia, ma Berengario di Ivrea riuscì a ottenere la corona imperiale dopo un lungo conflitto, prima di essere sconfitto da Rodolfo II di Borgogna e Ugo di Provenza
Con il sostegno di Ottone I di Sassonia, Berengario di Ivrea riuscì a prevalere e a stabilire il suo dominio sull'Italia, ma il suo regno fu turbato da conflitti interni e dall'intervento di Ottone I, che sposò Adelaide di Borgogna e consolidò il suo potere in Germania e in Italia