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Le guerre d'indipendenza italiane e l'unificazione nazionale

L'unificazione italiana è un processo storico cruciale che vede protagonisti Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, Cavour e Garibaldi. Dalla sconfitta di Novara alla spedizione dei Mille, scopri le tappe che hanno portato alla formazione dell'Italia moderna.

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1

Armistizio di Salasco

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Accordo del 1848 che sospendeva temporaneamente le ostilità tra il Regno di Sardegna e l'Impero Austriaco.

2

Daniele Manin e Venezia

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Leader della rivolta che proclamò l'indipendenza di Venezia dall'Austria nel 1848.

3

Battaglia di Novara

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Scontro del 23 marzo 1849 dove l'esercito piemontese fu sconfitto dall'Austria, fine della Prima guerra d'indipendenza.

4

Nel ______, la ______ ______, istituita a Roma, fu minacciata dall'intervento di truppe ______, che miravano a ripristinare il potere del ______.

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1849 Repubblica Romana francesi Papa

5

Statuto Albertino

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Costituzione concessa da Carlo Alberto nel 1848, mantenuta da Vittorio Emanuele II, base legale del Regno d'Italia.

6

Camillo Benso, conte di Cavour

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Statista piemontese, ministro dell'agricoltura nel 1850, presidente del Consiglio nel 1852, promotore dell'unità italiana.

7

Modernizzazione del Piemonte sotto Cavour

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Riforme liberali, miglioramenti in agricoltura, sviluppo infrastrutture ferroviarie, sostegno alla borghesia industriale e finanziaria.

8

Per sostenere l'indipendenza italiana, ______ decise di unirsi alla Guerra di Crimea (-) a fianco di ______ e ______ .

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Cavour 1853 1856 Francia Gran Bretagna

9

Durante il Congresso di Parigi, Cavour ottenne un supporto implicito da ______ III per creare uno stato italiano unito sotto la dinastia dei ______ .

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Napoleone Savoia

10

Luogo e data incontro Cavour-Napoleone III

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Plombières-les-Bains, luglio 1858.

11

Conseguenze per il Piemonte in caso di vittoria

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Ottenimento Lombardia e potenziale espansione nel nord Italia.

12

Territori ceduti dal Piemonte alla Francia

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Savoia e Nizza in cambio di supporto militare.

13

Nel , ______ indusse l' a dichiarare guerra al ______ ______ ______.

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1859 Cavour Austria Regno di Sardegna

14

L'______ di ______ fu firmato da ______ III, interrompendo il conflitto con l'Austria.

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Armistizio Villafranca Napoleone

15

Inizialmente esitante, Cavour decise di annettere il ______ delle ______ ______ dopo l'impresa di ______ e il supporto di ______ ______ II.

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Regno Due Sicilie Garibaldi Vittorio Emanuele

16

Inizio Spedizione dei Mille

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Partenza il 6 maggio 1860 da Quarto, sbarco a Marsala.

17

Ruolo di Vittorio Emanuele II

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Appoggiò Garibaldi nella conquista del Sud Italia.

18

Fine del Regno delle Due Sicilie

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Caduta e fuga di Francesco II, annessione al Regno di Sardegna.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La ripresa delle ostilità e la sconfitta piemontese a Novara

Dopo l'armistizio di Salasco del 1848, che aveva temporaneamente sospeso le ostilità tra il Regno di Sardegna e l'Impero Austriaco, la tensione in Italia rimaneva alta. Venezia, guidata da Daniele Manin, proclamava la sua indipendenza, mentre la Toscana instaurava un governo provvisorio. Sotto la pressione del suo governo e dell'opinione pubblica, Carlo Alberto di Savoia decise di riprendere la guerra contro l'Austria. Tuttavia, il 23 marzo 1849, l'esercito piemontese fu sconfitto nella battaglia di Novara. Questa sconfitta segnò il fallimento della Prima guerra d'indipendenza italiana e portò all'abdicazione di Carlo Alberto in favore del figlio Vittorio Emanuele II, che fino ad allora non aveva avuto un ruolo attivo nella gestione del conflitto.
Scena di battaglia delle guerre d'indipendenza italiane con soldati in uniformi blu e pantaloni rossi avanzanti su terreno collinare.

La caduta delle ultime resistenze e l'intervento francese a Roma

Dopo la sconfitta piemontese, le città di Roma e Venezia rappresentavano gli ultimi baluardi della resistenza italiana contro l'Austria e i suoi alleati. A Roma, la Repubblica Romana, proclamata nel 1849, fu minacciata dall'intervento francese, voluto da Napoleone III per ristabilire il potere papale. Nonostante la difesa eroica guidata da Giuseppe Garibaldi, le truppe francesi riuscirono a prevalere e a restaurare l'autorità del Papa. Poco dopo, anche Venezia si arrese all'assedio austriaco. Le rivoluzioni del 1848-1849 si conclusero senza portare a cambiamenti territoriali significativi, ma l'aspirazione all'unificazione italiana si era ormai radicata, con il Regno di Sardegna che si profilava come il potenziale leader di questo processo.

L'ascesa di Vittorio Emanuele II e l'ingresso in scena di Cavour

Vittorio Emanuele II, confermando lo Statuto Albertino concesso dal padre, riuscì a guadagnarsi il favore dei patrioti italiani. La svolta politica per il Regno di Sardegna si verificò con l'ascesa di Camillo Benso, conte di Cavour, che divenne ministro dell'agricoltura nel 1850 e successivamente presidente del Consiglio dei ministri nel 1852. Cavour, uomo di visione liberale e abile statista, avviò un'intensa attività di modernizzazione del Piemonte, ispirandosi al modello economico e politico britannico. Promosse l'irrigazione, la meccanizzazione agricola e lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, favorendo l'emergere di una borghesia industriale e finanziaria.

Il Piemonte e la Guerra di Crimea

Cavour, comprendendo l'importanza del sostegno internazionale per la causa dell'indipendenza italiana, decise di partecipare alla Guerra di Crimea (1853-1856) al fianco di Francia e Gran Bretagna. Questa scelta strategica permise al Piemonte di essere rappresentato al Congresso di Parigi del 1856, dove Cavour riuscì a presentare la questione italiana agli altri stati europei. La diplomazia di Cavour ottenne una tacita approvazione da parte di Napoleone III per la formazione di uno stato italiano unificato sotto la guida della casa Savoia.

Gli accordi di Plombières tra Cavour e Napoleone III

Nel luglio del 1858, Cavour e Napoleone III si incontrarono segretamente a Plombières-les-Bains. Durante questo incontro, fu concordato che la Francia avrebbe sostenuto il Regno di Sardegna in caso di un attacco austriaco. In cambio di una vittoria contro l'Austria, il Piemonte avrebbe ottenuto la Lombardia e, eventualmente, altre regioni italiane, con l'obiettivo di formare un regno unitario nell'Italia settentrionale. Le regioni centrali e il Regno delle Due Sicilie avrebbero avuto destini separati. Inoltre, il Piemonte avrebbe ceduto alla Francia la Savoia e Nizza come compenso per il suo aiuto militare.

La Seconda guerra d'indipendenza e l'annessione di nuovi territori al Piemonte

Nel 1859, Cavour riuscì a provocare l'Austria, che dichiarò guerra al Regno di Sardegna. L'alleanza franco-piemontese conseguì importanti vittorie, ma Napoleone III, preoccupato per l'escalation del conflitto, firmò l'Armistizio di Villafranca con l'Austria. Nonostante l'armistizio, il Piemonte ottenne la Lombardia e, attraverso plebisciti, l'annessione di Toscana e degli ex Ducati dell'Italia centrale. Cavour era inizialmente riluttante ad annettere il Regno delle Due Sicilie, ma la situazione cambiò con l'iniziativa di Garibaldi e il sostegno di Vittorio Emanuele II.

Garibaldi e la spedizione dei Mille

Nel 1860, Giuseppe Garibaldi, con l'appoggio di Vittorio Emanuele II e il tacito consenso della Gran Bretagna, organizzò la spedizione dei Mille. Il 6 maggio, partì da Quarto con un gruppo di volontari, sbarcando a Marsala in Sicilia. Il sostegno popolare e la debole resistenza delle truppe borboniche permisero a Garibaldi di conquistare rapidamente l'isola e poi di marciare verso Napoli. La caduta del Regno delle Due Sicilie e la fuga di Francesco II aprirono la strada all'annessione del Sud Italia al Regno di Sardegna, un passo decisivo verso l'unificazione nazionale.