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La filosofia di Tommaso d'Aquino offre una visione dell'essere e dell'esistenza di Dio attraverso la dottrina dell'analogia e la via eminentiae. I suoi studi metafisici distinguono essenza ed esistenza, mentre i trascendentali e le Cinque Vie forniscono una base per comprendere l'essere, la conoscenza e il valore morale.
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Il concetto di "essere" si applica a Dio in un senso primario e assoluto, mentre alle creature in un senso derivato e partecipato
La dottrina dell'analogia di Tommaso mira a mantenere un equilibrio tra la somiglianza e la trascendenza di Dio rispetto al mondo, evitando sia l'antropomorfismo che l'agosticismo
La via eminentiae è una metodologia teologica adottata da Tommaso d'Aquino per parlare delle perfezioni divine, riconoscendo che ogni attributo positivo presente nelle creature esiste in Dio in modo eminente
Nella metafisica tomista, l'esistenza è distinta dall'essenza e le conferisce attualità, poiché l'essenza di una cosa diventa reale solo quando possiede l'esistenza
Tommaso identifica un'equivalenza tra l'ente e il vero, sostenendo che un concetto è vero nella misura in cui riflette fedelmente la realtà di un ente
Tommaso d'Aquino individua i trascendentali come proprietà fondamentali dell'essere che si applicano a tutto ciò che esiste, come l'uno, il vero e il buono
Tommaso d'Aquino presenta cinque argomentazioni razionali, note come le Cinque Vie, per dimostrare l'esistenza di Dio
La prima via, quella del primo motore, argomenta che deve esistere un primo motore immobile che ha dato inizio al movimento nell'universo
La seconda via, quella della causa efficiente, postula l'esistenza di una causa incausata che ha originato la catena delle cause nel mondo