Principi Fondamentali dell'Elettroforesi Capillare

Principi Fondamentali dell'Elettroforesi Capillare

L'elettroforesi capillare (CE) è una tecnica analitica di separazione che utilizza un campo elettrico per discriminare le specie chimiche in base alla loro carica e dimensione all'interno di un capillare sottile. Il capillare, tipicamente in silice fusa con un rivestimento esterno di poliimmide per protezione, ha un diametro interno compreso tra 10 e 100 µm e una lunghezza che varia da 20 a 100 cm. Il capillare è riempito con un tampone elettrolitico, detto anche elettrolita di fondo (BGE), che assicura la conduzione della corrente. Le molecole del campione, inserite nel capillare, migrano verso l'elettrodo opposto alla loro carica quando viene applicato un campo elettrico. La separazione avviene in base a differenze nella mobilità elettroforetica, che è influenzata dalla carica, dalla forma e dalla massa delle molecole, nonché dalle proprietà del BGE e del campo elettrico applicato.

Caricamento del Campione e Separazione in Elettroforesi Capillare

Il caricamento del campione in elettroforesi capillare avviene mediante sostituzione del tampone in uno dei due estremi del capillare, generalmente quello anodico, con il campione da analizzare. Dopo l'iniezione del campione, si ripristina il tampone e si applica il campo elettrico per iniziare la separazione. Le specie chimiche si muovono a velocità diverse lungo il capillare e vengono rilevate da un rivelatore, che produce un elettroferogramma. Questo grafico rappresenta l'intensità del segnale rilevato (ad esempio l'assorbanza per un rivelatore UV-Vis) in funzione del tempo di migrazione delle specie, con picchi che idealmente presentano una forma gaussiana su una linea di base stabile.