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L'Impero di Napoleone Bonaparte e la sua caduta

L'Impero Napoleonico, tra potenza e vulnerabilità, affrontò la disastrosa Campagna di Russia e la sconfitta nella Battaglia delle Nazioni. La sesta coalizione portò alla caduta di Napoleone, seguita dal Congresso di Vienna e dai Cento Giorni. L'eredità napoleonica influenzò le rivoluzioni liberali e il risveglio nazionalistico, mentre in Italia la fine dell'influenza si concretizzò con la caduta di Gioacchino Murat.

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Blocco Continentale

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Strategia economica contro il Regno Unito che danneggiò anche l'economia europea sotto Napoleone.

2

Conseguenze del Blocco

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Crisi economiche, disoccupazione e malcontento nei territori europei.

3

Oppositori di Napoleone

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Repubblicani, realisti e cattolici insoddisfatti dalle politiche napoleoniche.

4

Campagna di Russia 1812

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Disastro dovuto alla tattica della terra bruciata e al freddo invernale, Grande Armée ridotta da 675.000 a 18.000 uomini.

5

Dopo la ______ delle Nazioni a Lipsia nel , Napoleone fu costretto a ______ e fu esiliato all'.

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Battaglia 1813 abdicare isola d'Elba

6

Obiettivo del Congresso di Vienna

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Ristabilire l'equilibrio europeo post-Napoleone.

7

Settima coalizione

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Alleanza europea contro il ritorno di Napoleone, vittoriosa a Waterloo.

8

Esilio e morte di Napoleone

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Esiliato a Sant'Elena dopo Waterloo, morto nel 1821.

9

Durante l'era di ______, crebbero i sentimenti di nazionalismo, influenzando significativamente i movimenti del ______ secolo in paesi come ______ e ______.

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Napoleone XIX Germania Italia

10

Battaglia di Lipsia - Consequenze per Murat

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Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia, Murat tentò invano di negoziare con gli austriaci per mantenere il trono di Napoli.

11

Tentativo di rivolta italiana di Murat

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Murat cercò di incitare una rivolta nazionale in Italia contro gli austriaci, ma il suo tentativo fallì.

12

Restaurazione borbonica in Italia

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La caduta di Murat e la fine dell'era napoleonica portarono al ritorno al potere di Ferdinando I delle Due Sicilie, restaurando la dinastia borbonica.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Fragilità dell'Impero Napoleonico e la Campagna di Russia

L'Impero di Napoleone Bonaparte, nonostante la sua vastità e potenza militare, celava vulnerabilità significative. Il blocco continentale, volto a danneggiare l'economia britannica, ebbe l'effetto collaterale di provocare crisi economiche nei territori europei controllati da Napoleone, con conseguente disoccupazione e malcontento. La costante richiesta di risorse umane e finanziarie per sostenere le guerre indeboliva ulteriormente l'Impero. In aggiunta, Napoleone doveva fronteggiare l'opposizione di diversi gruppi: i repubblicani, delusi dalla mancanza di democrazia; i realisti, che aspiravano al ritorno dei Borboni; e i cattolici, contrariati dalle politiche religiose napoleoniche. La campagna di Russia del 1812 rappresentò il culmine di queste tensioni: l'armata Grande Armée, inizialmente composta da circa 675.000 uomini, fu decimata dalla strategia russa della terra bruciata e dalle estreme condizioni invernali, culminando in una ritirata disastrosa che lasciò soltanto 18.000 superstiti.
Dipinto storico della Battaglia di Lipsia con soldati in uniformi d'epoca e esplosioni sullo sfondo.

La Sesta Coalizione e la Caduta di Napoleone

La catastrofe russa fu un segnale per i nemici di Napoleone, che si unirono nella sesta coalizione, comprendente Regno Unito, Russia, Svezia, Prussia e Austria. La situazione economica precaria della Francia, aggravata tra il 1811 e il 1812, erose la fiducia nell'imperatore. La coalizione affrontò e sconfisse Napoleone nella decisiva Battaglia delle Nazioni presso Lipsia nel 1813. Questa sconfitta segnò l'inizio della fine per l'Impero napoleonico: le forze alleate invasero la Francia e Napoleone fu costretto ad abdicare nel 1814, venendo esiliato all'isola d'Elba. A Parigi fu restaurata la monarchia con l'ascesa al trono di Luigi XVIII, rappresentante della dinastia borbonica.

Il Congresso di Vienna e il Breve Ritorno di Napoleone

Il Congresso di Vienna (1814-1815) aveva l'obiettivo di ristabilire l'equilibrio europeo dopo la caduta di Napoleone. Tuttavia, l'evento fu interrotto dalla fuga di Napoleone dall'Elba e dal suo ritorno al potere in Francia nel marzo 1815, un periodo noto come i Cento Giorni. La risposta delle potenze europee fu rapida e unita: la settima coalizione si formò e Napoleone fu definitivamente sconfitto nella Battaglia di Waterloo. Dopo la sua seconda abdicazione, Napoleone fu esiliato sull'isola di Sant'Elena, dove morì nel 1821. I Borbone furono nuovamente ristabiliti sul trono francese e furono costretti ad accettare il Trattato di Parigi, che imponeva alla Francia condizioni onerose.

L'Eredità Napoleonica e le Rivoluzioni Liberali

L'influenza di Napoleone sull'Europa si estese oltre la sua caduta. Le riforme amministrative e giuridiche, in particolare il Codice Civile (o Codice Napoleonico), gettarono le basi per lo sviluppo degli stati liberali borghesi. L'epoca napoleonica stimolò anche il risveglio di sentimenti nazionalistici e patriottici, che avrebbero avuto un ruolo cruciale nelle vicende del XIX secolo, specialmente in Germania e Italia. In Spagna e Sicilia, le costituzioni liberali del 1812, sebbene effimere, ispirarono i futuri movimenti liberali e nazionalisti.

La Fine dell'Influenza Napoleonica in Italia

In Italia, l'epilogo dell'era napoleonica vide protagonista Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone. Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia, Murat cercò senza successo di trattare con gli austriaci per salvaguardare il suo regno. Il suo tentativo di sollevare l'Italia in una rivolta nazionale fallì e l'esercito austriaco lo sconfisse nella Battaglia di Tolentino nel 1815. Murat fu catturato e giustiziato, segnando la fine dell'influenza napoleonica in Italia e il ritorno al potere di Ferdinando I delle Due Sicilie, della dinastia borbonica.