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Il Realismo artistico del XIX secolo emerge come corrente che ritrae la vita quotidiana e le classi lavoratrici. Artisti come Courbet, Millet e Daumier si distaccano dall'idealizzazione romantica, focalizzandosi su temi sociali e sulla rappresentazione fedele della realtà, influenzando l'arte futura.
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Il Realismo è un movimento artistico che si è sviluppato in Francia nel 1840 con l'obiettivo di rappresentare la realtà senza abbellimenti
Il Realismo si contrapponeva ai movimenti artistici dominanti dell'epoca, il Romanticismo e il Neoclassicismo, che tendevano a idealizzare la realtà
Il Realismo si ispirava alla filosofia positivista, che enfatizzava l'osservazione e lo studio scientifico della società
Gustave Courbet è considerato una figura centrale del Realismo grazie alla sua opera "L'Atelier del pittore" e all'organizzazione del "Pavillon du Réalisme" durante l'Esposizione Universale del 1855
Jean-François Millet è stato uno dei principali esponenti del Realismo, con opere come "Le Spigolatrici" e "L'Angélus" che ritraevano la vita quotidiana delle classi lavoratrici e dei paesaggi rurali in modo realistico e senza idealizzazioni
Honoré Daumier, noto per le sue caricature politiche e la sua pittura impegnata socialmente, ha contribuito a diffondere il Realismo con opere come "Rue Transnonain" e "Il Vagone di terza classe"
In Italia, il Realismo si è manifestato attraverso opere che ritraevano la vita dei contadini, con artisti come Giovanni Fattori e Silvestro Lega che esploravano temi sociali attraverso la loro arte
Jean-François Millet, nato in Normandia, ha espresso la sua profonda connessione con le sue origini contadine attraverso la sua arte, ritraendo la vita rurale in modo realistico e rispettoso
Dopo essere stato arrestato e costretto all'esilio in Svizzera per la sua partecipazione alla Comune di Parigi, Gustave Courbet ha continuato a produrre opere realiste come "Le Dormeuse" e "Un funerale a Ornans"