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La Restaurazione e le lotte per l'indipendenza dell'Italia post-1815: dalle insorgenze liberali alle guerre d'indipendenza, fino all'unità sotto Vittorio Emanuele II.
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Dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte, l'Italia fu divisa in vari stati, tra cui il Regno Lombardo-Veneto, i Ducati di Parma, Piacenza, Modena e Reggio, il Granducato di Toscana, i Ducati di Massa e Carrara e Lucca, il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio
Nonostante il Regno di Sardegna mantenesse una relativa indipendenza, era influenzato dalla politica austriaca
Dopo il Congresso di Vienna, le monarchie europee cercarono di restaurare l'ordine precedente all'ascesa di Napoleone
I movimenti liberali e nazionalisti si opposero al tentativo di restaurazione, culminando nelle rivolte del 1820-1821
Le rivolte furono represse con violenza dall'Austria, portando all'arresto e alla detenzione di figure come Silvio Pellico e Pietro Maroncelli
Nel 1831, Giuseppe Mazzini fondò la Giovine Italia, un movimento che propugnava l'istituzione di una repubblica unitaria e democratica e coinvolgeva le classi popolari nella lotta per l'indipendenza
Nel Regno di Sardegna, Camillo Benso, Conte di Cavour, sostenne l'unità italiana sotto una monarchia costituzionale piemontese
Nel 1860, Giuseppe Garibaldi e i suoi Mille partirono da Quarto e sbarcarono in Sicilia, contribuendo significativamente al processo di unificazione italiana