La Divina Commedia di Dante Alighieri

La Struttura Narrativa della Divina Commedia

La "Divina Commedia" di Dante Alighieri, così definita per la prima volta da Giovanni Boccaccio, è un poema epico-allegorico che si articola in un viaggio ultraterreno dell'autore attraverso i tre regni dell'oltretomba: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Il viaggio inizia la notte del 7 aprile 1300, quando Dante si ritrova smarrito in una selva oscura, e si conclude il 13 aprile, con l'ascesa al Paradiso, simboleggiando un percorso di redenzione e crescita spirituale. Accompagnato da guide spirituali, Dante percorre i diversi ambiti dell'aldilà, incontrando anime di defunti che rappresentano le virtù e i vizi dell'umanità.

Simbolismo Numerico e Struttura Architettonica

Il poema è permeato di simbolismo numerico, che riflette la visione cosmologica e teologica medievale. Il numero tre, simbolo della Trinità, e il numero uno, simbolo dell'unità divina, sono ricorrenti, così come il nove, che rappresenta la perfezione dei cieli, e il dieci, simbolo di completezza. La "Commedia" è suddivisa in tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), ciascuna delle quali, escluso l'Inferno che ne contiene uno in più per l'introduzione, è composta da 33 canti, per un totale di 100 canti. La struttura metrica è basata su terzine di endecasillabi, che creano un tessuto poetico complesso e armonioso, estendendosi per un totale di 14.233 versi.

I Quattro Sensi della Scrittura e il Linguaggio dell'Opera

Dante adotta la teoria dei quattro sensi della scrittura, che permette una lettura multilivello del testo: il senso letterale descrive gli eventi del viaggio di Dante; il senso allegorico rivela significati simbolici e universali; il senso morale offre insegnamenti etici; e il senso anagogico guida verso la comprensione dei misteri celesti. Il linguaggio della "Commedia" varia considerevolmente, passando da toni colloquiali e volgari a espressioni elevate e teologiche, con un lessico che unisce il vernacolo fiorentino, latinismi, termini tecnici e parole di alto registro, riflettendo la complessità dell'universo dantesco.

La Cosmologia e la Narrazione in Prima Persona

La "Commedia" rappresenta la cosmologia medievale, che concepisce l'universo come un sistema ordinato e gerarchico. La narrazione è in prima persona, con Dante che si pone sia come protagonista sia come narratore, offrendo una prospettiva personale e diretta degli eventi. Le anime che incontra lungo il cammino fungono da narratori secondari, arricchendo la narrazione con le loro storie e visioni.

Le Guide di Dante e il Viaggio Ultraterreno

Nel suo viaggio, Dante è inizialmente guidato da Virgilio, poeta dell'antica Roma e simbolo della ragione umana, attraverso Inferno e Purgatorio. Poiché Virgilio non può accedere al Paradiso, Beatrice, incarnazione dell'amore divino e della teologia, prende il suo posto come guida di Dante nel regno celeste. Nell'ultima parte del Paradiso, San Bernardo di Chiaravalle diventa la guida di Dante, conducendolo alla contemplazione di Dio. Queste figure, pur avendo un significato allegorico, sono caratterizzate con profondità e umanità.

Influenza e Successo della Divina Commedia

La "Divina Commedia" è un'opera di inestimabile valore morale, filosofico e teologico, riconosciuta come uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale. Il suo impatto fu immediato e contribuì all'ascesa del dialetto toscano come lingua letteraria italiana. Nonostante l'originale autografo non sia sopravvissuto, l'opera fu ampiamente trascritta e diffusa, testimoniando la sua vasta influenza culturale e il suo ruolo fondamentale nella storia della letteratura e del pensiero occidentale.