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Giuseppe Parini e il suo 'Il Giorno' offrono una satira mordace della nobiltà del Settecento. Attraverso 'Il Mattino' e 'Il Meriggio', l'autore descrive la giornata di un giovane aristocratico, evidenziando la superficialità e il declino morale di un'intera classe sociale.
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L'opera "Il Giorno" di Giuseppe Parini è stata inizialmente concepita come una trilogia di poemetti, ma successivamente è stata rielaborata in un unico poema articolato in quattro parti
"Il Mattino" e "Il Meriggio" completati, "Il Vespro" e "La Notte" rimasti incompiuti
Delle quattro parti che compongono "Il Giorno", solo le prime due sono state portate a termine, mentre delle ultime due rimangono soltanto frammenti
La revisione di "Il Mattino" e "Il Meriggio" riflette un raffinamento linguistico e stilistico e una evoluzione del pensiero di Parini
La prima stesura de "Il Giorno" coincide con il periodo delle riforme illuminate sotto Maria Teresa d'Asburgo, in cui Parini critica la nobiltà con spirito satirico
La seconda stesura de "Il Giorno" si svolge in un clima segnato dall'autoritarismo di Giuseppe II e dalla delusione seguita alla Rivoluzione francese, influenzando il tono più malinconico e riflessivo dell'opera
"Il Giorno" è una satira sociale che ritrae la giornata tipo di un giovane aristocratico, simbolo di una nobiltà in declino
La struttura dell'opera, in cui ogni parte corrisponde a un diverso momento della giornata, evidenzia la ripetitività e la superficialità della vita nobiliare
Parini utilizza l'ironia per svelare la corruzione e la perversione dei costumi sociali, riflettendo la sua aspirazione a una riforma morale della nobiltà attraverso la poesia
Il tema dell'effimero è un leitmotiv de "Il Giorno", con la moda che diventa simbolo della transitorietà e della rapidità con cui le tendenze si susseguono, contribuendo all'oblio e al declino morale