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Favola e fiaba si distinguono in narrativa: la prima è breve con morale e animali parlanti, la seconda è più lunga con elementi magici e viaggi eroici. Le origini risalgono ad Esopo e si sviluppano con La Fontaine, mentre autori come Rodari hanno innovato il genere. La fiaba, analizzata da Propp, ha radici nel '600 con Straparola e Basile, e si evolve con Perrault, i Grimm e Andersen.
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La favola ha origini nella tradizione orale antica, con Esopo considerato il padre della favola occidentale
Autori moderni
Nel XX secolo, autori come Trilussa e Italo Svevo hanno rivitalizzato il genere della favola con approcci moderni
Temi contemporanei
Autori come Mauro Corona e il collettivo Wu Ming hanno continuato a sperimentare con la favola, incorporando temi ecologici e di critica sociale
Nel Medioevo, la favola aveva uno scopo educativo e morale, come dimostrato dal "Roman de Renart" e dalle favole di Jean de La Fontaine
Secondo Propp, le fiabe seguono una serie di funzioni narrative ricorrenti, come l'eroe, l'antagonista e l'oggetto magico
La teoria di Propp ha fornito un modello per analizzare la struttura delle fiabe e ha evidenziato la loro natura universale
Nel XVII secolo, autori come Giovanni Francesco Straparola e Giovan Battista Basile hanno iniziato a raccogliere e trascrivere fiabe popolari, dando vita a opere come "Le piacevoli notti" e "Il Pentamerone"
Nelle fiabe italiane, l'orco è spesso descritto come un gigante o un mostro, associato al cannibalismo e alla predazione dei bambini
L'orco è stato influenzato da opere come "Il Pentamerone" di Basile e continua a essere un elemento centrale nelle fiabe italiane
L'orco rappresenta le sfide e i pericoli che i protagonisti devono superare per raggiungere la maturazione o il successo nelle fiabe italiane