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Differenze tra favola e fiaba

Favola e fiaba si distinguono in narrativa: la prima è breve con morale e animali parlanti, la seconda è più lunga con elementi magici e viaggi eroici. Le origini risalgono ad Esopo e si sviluppano con La Fontaine, mentre autori come Rodari hanno innovato il genere. La fiaba, analizzata da Propp, ha radici nel '600 con Straparola e Basile, e si evolve con Perrault, i Grimm e Andersen.

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1

Protagonisti della favola

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Animali antropomorfi o oggetti animati che simboleggiano vizi e virtù umane.

2

Elementi della fiaba

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Mondo fantastico, elementi magici, fate, streghe, draghi.

3

Scopo della favola vs. fiaba

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Favola: lezioni etiche. Fiaba: viaggio dell'eroe, superamento avversità, finale felice.

4

La favola ha origini nell'______ orale antica.

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tradizione

5

Le opere di Esopo sono pervenute attraverso ______ successive.

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raccolte

6

Le favole di Esopo hanno ispirato autori come ______ durante l'epoca romana.

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Fedro

7

Nel ______, la favola diventa uno strumento di educazione e morale.

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Medioevo

8

Il "Roman de Renart" è un esempio di favola con intento ______ nel Medioevo.

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educativo e morale

9

Nel ______ secolo, Jean de La Fontaine ha arricchito il genere favolistico con le sue "Favole".

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XVII

10

Le "Favole" di La Fontaine usano la ______ e la critica sociale per riflettere la società del suo tempo.

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satira

11

Rinascita favola XX secolo - Autori chiave

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Trilussa e Italo Svevo rinnovano la favola con prospettive moderne.

12

Gianni Rodari - Innovazione nella favola

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Introduce creatività e pedagogia nella favola con 'Grammatica della fantasia'.

13

Favola contemporanea - Temi

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Mauro Corona e Wu Ming incorporano ecologia e critica sociale nella favola.

14

______, con la sua opera 'Morfologia della fiaba', ha rilevato delle 'funzioni' narrative tipiche di questo genere letterario.

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Vladimir Propp

15

Le 'funzioni' individuate da Propp seguono un ______ preciso all'interno delle fiabe.

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ordine

16

Tra i personaggi tipici delle fiabe menzionati da Propp ci sono l', l', l', il ______ e l' magico.

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eroe antagonista aiutante donatore oggetto

17

Secondo Propp, le fiabe superano le ______ culturali grazie alla loro struttura narrativa.

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barriere

18

Autori pionieri fiabe XVII secolo

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Giovanni Francesco Straparola e Giovan Battista Basile, raccolte 'Le piacevoli notti' e 'Il Pentamerone'.

19

Adattamento fiabe per corte: autore e opera

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Charles Perrault, 'Racconti di Mamma Oca'.

20

Contributo fratelli Grimm e Andersen

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Raccolte fiabe che consolidano il genere nella letteratura europea.

21

Nelle narrazioni fiabesche italiane, l'______ è spesso rappresentato come un gigante o un mostro.

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orco

22

La figura dell'orco è legata al ______ e alla ______ dei bambini.

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cannibalismo predazione

23

L'opera '______' di ______ ha influenzato la caratterizzazione dell'orco nelle fiabe.

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Il Pentamerone Basile

24

Nelle fiabe, l'orco rappresenta le ______ che i protagonisti devono ______ per crescere o avere successo.

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sfide superare

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Differenze tra favola e fiaba

La favola e la fiaba sono due generi narrativi distinti che condividono radici nella tradizione orale e letteraria. La favola è un racconto breve, di solito con una morale esplicita, che vede come protagonisti animali antropomorfi o oggetti animati che rappresentano vizi e virtù umane. La fiaba, d'altra parte, è una storia più lunga, ambientata in un mondo fantastico e atemporale, con elementi magici e personaggi come fate, streghe e draghi. Mentre la favola ha spesso lo scopo di impartire lezioni etiche, la fiaba tende a concentrarsi sul viaggio dell'eroe e sul superamento delle avversità, culminando generalmente in un finale felice.
Bambino in abiti semplici con lupo eretto in foresta incantata, luce solare filtra tra alberi, troll nascosto sullo sfondo.

Origini e sviluppo della favola

La favola affonda le sue radici nella tradizione orale antica. Esopo, un autore greco del VI secolo a.C., è tradizionalmente considerato il padre della favola occidentale, anche se le sue opere sono giunte fino a noi in forma di raccolte successive. Le favole di Esopo hanno influenzato la letteratura favolistica per secoli, ispirando autori come Fedro in epoca romana. Nel Medioevo, la favola assume un ruolo educativo e morale, come evidenziato dal "Roman de Renart". Nel XVII secolo, Jean de La Fontaine eleva il genere con le sue "Favole", che riflettono la società del suo tempo attraverso la satira e la critica sociale.

La favola nell'età moderna e contemporanea

Nel XX secolo, la favola ha visto una rinascita con autori come Trilussa e Italo Svevo, che hanno esplorato il genere in chiave moderna. Gianni Rodari, in particolare, ha rivoluzionato la favola con la sua "Grammatica della fantasia", introducendo elementi di creatività e pedagogia. Autori contemporanei come Mauro Corona e il collettivo Wu Ming hanno continuato a sperimentare con la favola, spesso incorporando temi ecologici e di critica sociale, dimostrando la vitalità e la rilevanza del genere nella letteratura moderna.

La fiaba: struttura e funzioni secondo Propp

Vladimir Propp, nel suo studio "Morfologia della fiaba", ha identificato una serie di "funzioni" narrative ricorrenti nelle fiabe, che si susseguono in un ordine stabilito. Queste funzioni descrivono le azioni dei personaggi tipici del genere, come l'eroe, l'antagonista, l'aiutante, il donatore e l'oggetto magico. La teoria di Propp ha fornito un modello per analizzare la struttura delle fiabe e ha evidenziato la loro natura universale, trascendendo le barriere culturali.

La fiaba nel Seicento e l'Ottocento

Nel XVII secolo, autori come Giovanni Francesco Straparola e Giovan Battista Basile hanno iniziato a raccogliere e trascrivere fiabe popolari, dando vita a opere come "Le piacevoli notti" e "Il Pentamerone". Charles Perrault ha adattato queste narrazioni per il pubblico cortigiano con i suoi "Racconti di Mamma Oca". L'Ottocento, con il movimento romantico, ha visto un rinnovato interesse per la fiaba come espressione dell'identità e della cultura popolare, culminato con le raccolte dei fratelli Grimm e di Hans Christian Andersen, che hanno contribuito a consolidare il genere nella letteratura europea.

Il cattivo nelle fiabe italiane: l'orco

Nelle fiabe italiane, l'orco è un personaggio ricorrente che incarna il male e la minaccia. Questa figura, spesso descritta come un gigante o un mostro, è associata al cannibalismo e alla predazione dei bambini. La sua caratterizzazione è stata influenzata da opere come "Il Pentamerone" di Basile e continua a essere un elemento centrale nelle narrazioni fiabesche italiane, rappresentando le sfide e i pericoli che i protagonisti devono superare per raggiungere la maturazione o il successo.