Il Colpo di Stato del 2 dicembre 1851 e l'ascesa di Napoleone III

Il 2 dicembre 1851 segna una svolta decisiva nella storia francese quando Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone I e allora presidente della Seconda Repubblica Francese, attuò un colpo di stato per evitare la fine del suo mandato presidenziale, imposto dalla Costituzione. Con l'appoggio dell'esercito, sciolse l'Assemblea Nazionale e arrestò i suoi oppositori. Questo evento autoritario portò all'arresto e all'esilio di migliaia di oppositori politici. In seguito, Luigi Napoleone consolidò il suo potere attraverso plebisciti popolari che lo elessero presidente a vita nel 1852 e, infine, imperatore dei Francesi con il nome di Napoleone III, inaugurando il Secondo Impero Francese. Il regime incontrò resistenze da diverse fazioni politiche, inclusi repubblicani, legittimisti e borbonici, ma riuscì a stabilizzare il proprio potere attraverso riforme come l'amnistia per i deportati politici e la promozione di una politica di sviluppo economico e modernizzazione del paese.

La politica interna ed estera durante il Secondo Impero

Durante il Secondo Impero, Napoleone III implementò una politica interna volta alla modernizzazione della Francia. Sotto la sua guida, furono intraprese grandi opere pubbliche, come la ristrutturazione di Parigi sotto la direzione del barone Haussmann, e furono promosse l'industrializzazione e l'espansione delle infrastrutture ferroviarie. In politica estera, Napoleone III perseguì un ruolo attivo per la Francia sullo scenario internazionale, partecipando a conflitti come la Guerra di Crimea e l'intervento in Messico. Tuttavia, queste azioni esterne ebbero risultati contrastanti e spesso contribuirono a indebolire la posizione della Francia in Europa. Il Secondo Impero si concluse con la sconfitta nella Guerra franco-prussiana del 1870, che portò alla caduta di Napoleone III e alla proclamazione della Terza Repubblica.