L’impegno politico di Dante
Oltre ad esser stato tra i più grandi poeti e scrittori italiani, Dante fu impegnato in politica nel contesto della Repubblica Fiorentina. Fece parte del Consiglio del Popolo, organo che affiancava la figura del Capitano del Popolo, pensato per bilanciare politicamente la forza delle famiglie nobili che rappresentavano il ceto borghese dell'epoca. Inoltre, nel 1300 divenne priore, carica pubblica eletta tra gli appartenenti alle ventuno Corporazioni delle arti e mestieri della Repubblica Fiorentina.
Mentre era inviato come ambasciatore a San Gimignano nel maggio del 1300, all’interno del partito Guelfo si creò una frattura importante per motivi politici ed economici tra:
- Guelfi Neri, capeggiati dalla famiglia dei Donati, che portavano avanti politiche conservatrici e aristocratiche, appoggiate dalla società fiorentina più benestante. Erano sostenuti da Papa Bonifacio VIII, che intendeva imporre il dominio della Chiesa sulla Signoria. Nonostante Dante appartenesse al partito guelfo, cercò di ostacolare la politica del Papa, visto da lui come esempio supremo della decadenza morale della Chiesa dell’epoca.
- Guelfi Bianchi, capeggiati dalla famiglia Cerchi, erano favorevoli alla Signoria e si distinguevano per una politica moderatamente popolare in contrapposizione all’ingerenza della Chiesa sul Governo della Repubblica Fiorentina.
Dante, che ricopriva un incarico politico a Firenze, non si sottrasse alla scissione e si schierò in maniera moderata dalla parte dei guelfi bianchi. Si scontrò apertamente con papa Bonifacio VIII, citandolo nel XIX canto dell’Inferno.
L’esilio di Dante
Mentre si trovava a Roma nel 1302, Firenze venne messa a ferro e fuoco e iniziò a una politica di sistematica persecuzione degli esponenti politici di parte bianca ostili al papa. Dante viene condannato per baratteria dal nuovo podestà di Firenze Cante Gabrielli, al rogo e alla perdita delle proprietà ed esiliato da Firenze. Fu ospitato in varie corti italiane e non fece mai più ritorno alla sua città natia.
L’esilio di Dante si può dividere in tre periodi:
1. L’esilio tra Forlì e la Lunigiana dei Malaspina (1304-1310)
2. Il ghibellin fuggiasco e la discesa di Arrigo VII in Italia (1310-1313)
3. L’elisio tra Verona e Ravenna (1313-1321)
Morte di Dante
Dante Alighieri morì nel 1321 a Ravenna, probabilmente a causa della malaria.