Fisiologia della Nutrizione nei Ruminanti: Importanza dell'Equilibrio tra Fibra e Amidi

La nutrizione dei ruminanti, quali bovini, ovini e caprini, si basa su un delicato equilibrio tra l'assunzione di fibra, presente nei foraggi, e di amidi, contenuti nei cereali e nei mangimi concentrati. La fibra è essenziale per stimolare la masticazione e la produzione di saliva, che tampona il pH rumenale, mentre gli amidi sono una fonte energetica rapidamente fermentabile. Un corretto rapporto tra questi due componenti è fondamentale per mantenere l'omeostasi del rumine e ottimizzare la produzione di acidi grassi volatili (AGV), quali acetato, propionato e butirrato. L'acetato è prevalentemente coinvolto nella sintesi dei grassi del latte, il propionato è un precursore del glucosio, e il butirrato è un'importante fonte energetica per le cellule epiteliali del rumine. Un'alterazione di questo equilibrio può portare a disturbi metabolici come l'acidosi rumenale, che si verifica quando un'eccessiva quantità di amidi fermenta rapidamente, causando una riduzione del pH e un'alterazione della microflora rumenale. Pertanto, una dieta bilanciata è cruciale per la salute e la produttività degli animali ruminanti.

Digestione e Sintesi Proteica nella Microflora Ruminale

La microflora ruminale, composta da batteri, protozoi e funghi, svolge un ruolo chiave nella digestione dei ruminanti. Questi microrganismi sono responsabili della fermentazione della materia organica, compresa la cellulosa e altri polisaccaridi complessi, che gli animali non sarebbero in grado di digerire autonomamente. Durante questo processo, i microrganismi producono AGV e sintetizzano proteine microbiche a partire da azoto non proteico (NPN) e amminoacidi presenti nella dieta. Le proteine microbiche, una volta che i microrganismi passano nell'abomaso e nel piccolo intestino, vengono digerite e assorbite, fornendo una fonte di proteine di alta qualità per l'animale. La sintesi proteica da parte della microflora è quindi essenziale per soddisfare i fabbisogni proteici dei ruminanti, specialmente in diete a basso contenuto proteico. La gestione della dieta deve quindi considerare non solo la quantità di proteine fornite, ma anche la loro degradabilità rumenale e la capacità della microflora di utilizzare l'azoto disponibile per la sintesi proteica.