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L'unificazione italiana e il Risorgimento sono eventi chiave nella storia del XIX secolo. Dopo i moti del 1848-49, l'Italia sperimentò la Restaurazione, ma nel Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele II e Cavour avviarono riforme cruciali. La seconda guerra di indipendenza e le imprese di Garibaldi nel Mezzogiorno furono decisive per la nascita del Regno d'Italia nel 1861.
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Dopo il fallimento dei moti rivoluzionari del 1848-49, l'Italia entrò in un periodo di restaurazione caratterizzato dal ritorno al potere dei sovrani pre-rivoluzionari
Il Lombardo-Veneto sotto il controllo austriaco
Durante la restaurazione, il Lombardo-Veneto subì un aumento della pressione fiscale e una forte presenza militare sotto il controllo austriaco
Il Regno delle Due Sicilie e la riduzione della spesa pubblica
Nel Regno delle Due Sicilie, la bassa imposizione fiscale portò a una riduzione della spesa pubblica, con conseguenti effetti negativi sull'istruzione e sulle infrastrutture
Lo Stato Pontificio e il modello teocratico-assolutista
Durante la restaurazione, lo Stato Pontificio fu riorganizzato secondo un modello teocratico-assolutista, con il potere concentrato nelle mani di un'oligarchia clericale
In contrasto con il resto d'Italia, il Regno di Sardegna intraprese un percorso di modernizzazione e liberalizzazione guidato da Vittorio Emanuele II e il suo primo ministro Massimo D'Azeglio
Nonostante le sconfitte, i repubblicani guidati da Giuseppe Mazzini continuarono a perseguire una strategia insurrezionale, ma emersero anche nuove correnti critiche verso tale approccio
Carlo Pisacane tentò di integrare ideali socialisti nel nazionalismo italiano, ma la sua spedizione nel Sud fallì, contribuendo a stimolare un movimento indipendentista filopiemontese
Daniele Manin e altri esuli fondarono la Società nazionale per promuovere l'idea di un'Italia unita sotto la guida del Piemonte
La politica estera di Cavour era incentrata sull'espansione del Regno di Sardegna e sulla contrapposizione all'Austria
Cavour ottenne il sostegno della Francia di Napoleone III attraverso gli accordi di Plombières, che prevedevano la creazione di un'Italia divisa in tre regni sotto diverse influenze, ma con un ruolo preminente per il Piemonte
La seconda guerra di indipendenza, innescata dalle mosse diplomatiche e militari piemontesi, vide le vittorie di Magenta e Solferino, ma fu interrotta dall'armistizio di Villafranca, lasciando irrisolte molte questioni territoriali
L'insoddisfazione dei democratici per l'esito della seconda guerra di indipendenza portò all'organizzazione di una spedizione nel Mezzogiorno, guidata da Garibaldi e i suoi Mille
Preoccupato dalle potenziali conseguenze di un'iniziativa democratica, il governo piemontese intervenne militarmente nella spedizione dei Mille, sconfiggendo le forze pontificie e avanzando verso il Sud
I plebisciti nelle regioni meridionali confermarono l'annessione al Regno di Sardegna, che il 17 marzo 1861 fu proclamato Regno d'Italia con Torino come capitale