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Pietro Bembo, umanista veneziano, ha segnato il Rinascimento con le sue opere. 'Gli Asolani' e 'Le Rime' riflettono il suo ideale di amore, mentre 'Le Prose della volgar lingua' hanno unificato la lingua italiana, promuovendo il toscano di Petrarca e Boccaccio come modelli letterari.
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 in una famiglia aristocratica
Studi di greco antico a Messina
Durante i suoi viaggi nelle corti italiane, Pietro Bembo studiò il greco antico a Messina
Collaborazione con Aldo Manuzio
Pietro Bembo collaborò con Aldo Manuzio, curando edizioni critiche di opere di autori come Petrarca e Dante
Pietro Bembo sviluppò una teoria letteraria incentrata sulla lingua volgare, basata sulle opere di Petrarca e Dante
Con le sue "Prose della volgar lingua", Pietro Bembo promosse il volgare toscano come modello per una lingua letteraria nazionale
Pietro Bembo giocò un ruolo cruciale nell'unificazione linguistica dell'Italia, promuovendo il volgare toscano come lingua letteraria nazionale
La teoria linguistica di Bembo influenzò profondamente il petrarchismo e si riflette nelle opere di molti poeti del Rinascimento italiano
"Gli Asolani" è un'opera in prosa di Pietro Bembo che esplora il tema dell'amore attraverso un dialogo tra sei interlocutori
"Le Rime" è una raccolta poetica di Pietro Bembo che rappresenta un'opera fondamentale per la comprensione del petrarchismo
Le opere di Pietro Bembo, come "Gli Asolani" e "Le Rime", consolidarono il petrarchismo come movimento letterario e influenzarono la poesia italiana successiva