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La poesia del Rinascimento italiano

Lorenzo de' Medici e Angelo Poliziano, figure chiave del Rinascimento, hanno lasciato un'impronta indelebile nella letteratura con opere come 'Nencia da Barberino' e 'Stanze per la giostra'. Questi testi riflettono l'ideale di bellezza e la celebrazione del carpe diem, influenzando la poesia e il concetto di amore cortese. Il dibattito sulla lingua letteraria e l'antipetrarchismo segnano un'epoca di transizione e rinnovamento culturale.

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1

Identità di Lorenzo de' Medici

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Statista, mecenate, poeta del Rinascimento fiorentino, soprannominato il Magnifico.

2

Caratteristiche 'Nencia da Barberino'

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Poemetto in ottave, dialetto toscano, amore rustico, rovescia ideali classici di bellezza.

3

Significato 'Chi vuol esser lieto, sia'

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Invito a godere del presente, senza preoccuparsi dell'incerto futuro.

4

Simbolismo del re Mida

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Rappresenta la vanità delle ricchezze terrene nel 'Trionfo di Bacco e Arianna'.

5

Poliziano nacque a ______ e si impegnò nello studio dei classici e nella scrittura in lingua ______.

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Montepulciano volgare

6

Le "Stanze per la giostra" di Poliziano celebrano la vittoria di ______ de' Medici in un torneo, ma furono interrotte per il suo ______.

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Giuliano assassinio

7

"Ben venga maggio" è una canzone di Poliziano che celebra ______ e la ______, concludendosi con un dialogo tra le fanciulle e la figura di ______.

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l'amore primavera Amore

8

Luigi Pulci e il 'Morgante'

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Autore del 'Morgante', poema che parodia il genere cavalleresco con un gigante cristiano come protagonista.

9

Matteo Maria Boiardo e 'Orlando innamorato'

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Cortigiano estense, autore di 'Orlando innamorato', unisce cavalleria e romanticismo, lasciato incompleto per invasioni francesi.

10

Angelica in 'Orlando innamorato'

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Personaggio simbolo del desiderio amoroso nel poema 'Orlando innamorato' di Boiardo.

11

______ si oppose all'approccio petrarchista, preferendo una rappresentazione umoristica e grottesca dell'amore e della bellezza delle donne.

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Francesco Berni

12

La ______ ______ ______ adottò la forma del canzoniere petrarchesco, ma si distanziò dal modello convenzionale attraverso la descrizione di un amore intenso e sofferto.

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poetessa veneziana Gaspara Stampa

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La poesia di Lorenzo de' Medici e il genere del canto carnascialesco

Lorenzo de' Medici, noto come il Magnifico e figura emblematica del Rinascimento fiorentino, eccelse non solo come statista e mecenate delle arti, ma anche come poeta. Tra le sue composizioni poetiche, "Nencia da Barberino" si distingue per la sua rappresentazione in chiave comica dell'amore rustico. Il poemetto in ottave, scritto in dialetto toscano, narra le vicende amorose di un pastore per la contadina Nencia, ribaltando gli ideali classici di bellezza femminile. Inoltre, Lorenzo contribuì significativamente alla tradizione dei canti carnascialeschi, opere allegoriche e satiriche legate alle celebrazioni del Carnevale fiorentino. Il "Trionfo di Bacco e Arianna" è uno dei suoi canti più celebri, una ballata che invita a godere del presente ("carpe diem") e che vede protagonisti personaggi mitologici quali Bacco, Arianna, Sileno e il re Mida, quest'ultimo simbolo della vanità delle ricchezze terrene. La struttura della ballata è caratterizzata da versi ottonari trocaici e si conclude con il famoso ritornello: "Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza", che esorta a cogliere la gioia del momento senza preoccuparsi dell'incerto futuro.
Cortile rinascimentale con persone in costume d'epoca danzanti, poeta che scrive e giullare che salta, sotto un cielo azzurro sereno.

L'opera di Poliziano e la celebrazione del mondo cortese

Angelo Poliziano, illustre umanista e poeta, fu una figura di spicco alla corte dei Medici, dove ricoprì il ruolo di precettore dei figli di Lorenzo, tra cui Piero. Nato a Montepulciano, Poliziano si dedicò con fervore allo studio dei classici e alla produzione letteraria in lingua volgare. Le sue "Stanze per la giostra" sono un omaggio alla vittoria di Giuliano de' Medici in un torneo e sono state interrotte tragicamente a seguito dell'assassinio di Giuliano nella congiura dei Pazzi. Il poema inizia con l'elogio di Simonetta Cattaneo Vespucci, che ispirò anche l'arte di Sandro Botticelli, e prosegue con una narrazione che intreccia temi cavallereschi e amorosi. La struttura metrica delle "Stanze" è composta da rime incatenate (ababbcc), che conferiscono al testo un ritmo armonioso. Poliziano è anche autore di "Ben venga maggio", una canzone a ballo che esalta l'amore e la primavera, e che si conclude con un dialogo tra le fanciulle e la figura di Amore, riprendendo il tema del carpe diem.

Il poema cavalleresco e la sua evoluzione nel Rinascimento

Il Rinascimento italiano vide una rinnovata espressione del poema cavalleresco, che si adattò ai gusti e alle sensibilità dell'epoca. Luigi Pulci, al servizio dei Medici, compose il "Morgante", un poema che rivisita il genere cavalleresco con toni umoristici e parodistici, ponendo al centro della narrazione un gigante buono e cristiano, piuttosto che il tradizionale eroe senza macchia. Matteo Maria Boiardo, cortigiano alla corte estense di Ferrara, scrisse "Orlando innamorato", un'opera che fonde elementi cavallereschi e romantici, con la figura di Angelica che incarna l'oggetto del desiderio amoroso. Boiardo non completò il poema a causa degli eventi politici dell'epoca, in particolare l'invasione dell'Italia da parte di Carlo VIII di Francia, che segnò la fine dell'indipendenza degli stati italiani.

Il dibattito sulla lingua letteraria e l'antipetrarchismo

Il Rinascimento fu teatro di un acceso dibattito sulla lingua letteraria, che vide protagonisti diversi autori e intellettuali. Pietro Bembo, nel suo "Prose della volgar lingua", propose un modello linguistico basato sull'imitazione degli autori trecenteschi, in particolare Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa, promuovendo un vocabolario selezionato e uno stile puro e chiaro. Francesco Berni, invece, si distinse per la sua posizione antipetrarchista, parodiando lo stile petrarchesco e descrivendo in chiave ironica e burlesca l'amore e la bellezza femminile. Gaspara Stampa, poetessa veneziana, si ispirò a Petrarca per la struttura del suo canzoniere, ma si discostò dal modello tradizionale esprimendo un amore passionale e tormentato, senza il tipico pentimento petrarchesco, e rivendicando il valore della sofferenza amorosa come fonte di ispirazione poetica.