Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message
L'ingegneria idrica nella Roma Antica rappresentava un apice tecnologico, con una rete di acquedotti che serviva l'intero impero. Queste strutture, come l'Aqua Appia e l'Aqua Virgo, soddisfacevano le necessità quotidiane e dimostrano una straordinaria longevità e funzionalità ancora oggi.
Show More
I Romani superarono le metodologie greche basate su tunnel e cisterne
Lunghezza dei canali
Gli acquedotti romani potevano raggiungere lunghezze fino a 50 km
Pendenza costante
La pendenza costante dei canali permetteva un flusso continuo di acqua
Utilizzo per scopi di propaganda
Gli acquedotti erano anche utilizzati come manifestazioni di potere e civiltà
Le città romane si avvalevano di diverse fonti idriche, come pozzi e cisterne, per soddisfare le proprie necessità
Gli acquedotti romani erano progettati per trasportare l'acqua dalle sorgenti fino alle città
La maggior parte dell'acqua viaggiava attraverso canali sotterranei, ma alcune parti erano visibili grazie alle arcate
Nel corso dei secoli, Roma ha visto la costruzione di dodici grandi acquedotti, a partire dall'Aqua Appia fino all'Aqua Alexandrina
La manutenzione del sistema idrico era una priorità per i Romani
Gli aquarii erano un corpo di operai specializzati incaricati della manutenzione degli acquedotti
Gli aquarii si occupavano di prevenire ostruzioni e mantenere la purezza dell'acqua attraverso pulizie periodiche e l'utilizzo di sedimentazione