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La gestione delle biblioteche statali italiane

L'evoluzione dell'amministrazione delle biblioteche statali in Italia ha portato a significativi cambiamenti, con l'istituzione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e la riforma del titolo V della Costituzione. Il Dipartimento per i beni archivistici e librari, l'ICPL e l'ICCU hanno avuto ruoli fondamentali nella conservazione del patrimonio librario e nell'unificazione del catalogo delle biblioteche italiane, promuovendo la digitalizzazione e la standardizzazione della catalogazione.

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1

Istituzione Ministero Beni Culturali

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1975, assorbe competenze Direzione generale accademie e biblioteche.

2

Direzione generale accademie e biblioteche

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Istituita nel 1926, coordinava attività istituzioni bibliotecarie.

3

Riforma titolo V Costituzione Italiana

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Riorganizzazione Ministero, culminata con decreto legislativo 2004.

4

Dipartimento beni archivistici e librari

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Includi Direzione generale archivi e Direzione generale beni librari e istituti culturali.

5

L'______ si dedica alla preservazione dei libri, prevenendo danni e restaurando solo se necessario.

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Istituto Centrale per la Patologia del Libro (ICPL)

6

ICCU e progetti bibliografici

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ICCU ha collaborato con enti locali/regionali in progetti come IGI e Edit 16 per censire e digitalizzare opere antiche.

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IGI - Significato e scopo

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Indice generale degli incunaboli delle biblioteche italiane, catalogo online di opere stampate fino al 1501.

8

Edit 16 - Caratteristiche e finalità

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Censimento online delle edizioni italiane del XVI secolo, per migliorare accessibilità e correttezza delle informazioni bibliografiche.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Evoluzione dell'Amministrazione delle Biblioteche Statali in Italia

La gestione delle biblioteche statali italiane ha subito importanti cambiamenti nel corso del tempo. Un punto di svolta è stato l'istituzione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nel 1975, che ha assorbito le competenze precedentemente affidate alla Direzione generale delle accademie e biblioteche, istituita nel 1926. Questa Direzione aveva il compito di coordinare le attività delle istituzioni bibliotecarie. Con la riforma del titolo V della Costituzione Italiana e le leggi conseguenti, il Ministero ha subito una riorganizzazione, culminata nel decreto legislativo del 2004. Attualmente, il Ministero è organizzato in quattro dipartimenti, tra cui il Dipartimento per i beni archivistici e librari. Quest'ultimo comprende la Direzione generale per gli archivi e la Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali, che si occupa delle biblioteche pubbliche statali, dei servizi bibliografici nazionali, degli istituti culturali e della promozione della lettura, e include l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU).
Sala lettura storica con tavolo in legno, sedie bordeaux, lampade vintage, scaffali pieni di libri rilegati e soffitto affrescato.

Importanza dell'ICPL e dell'ICCU per le Biblioteche Italiane

L'Istituto Centrale per la Patologia del Libro (ICPL) e l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU) svolgono ruoli cruciali nel sistema bibliotecario italiano. L'ICPL, successore dell'Istituto di patologia del libro fondato nel 1938, si concentra sulla conservazione del patrimonio librario, prevenendo i danni ai libri e intervenendo con restauri qualificati solo quando necessario. L'ICCU, creato nel 1951 e riformato nel 1975, mira a unificare il catalogo delle biblioteche italiane, superando la frammentazione precedente. Ha introdotto standard per la catalogazione bibliografica e ha promosso la digitalizzazione e l'informatizzazione delle biblioteche. Le Regole italiane di catalogazione per autori (RICA) sono un esempio del suo impegno per la standardizzazione.

Riforma del Sistema Bibliotecario e Collaborazione con Enti Locali e Regionali

La riforma del sistema bibliotecario italiano ha visto una collaborazione rafforzata tra l'ICCU e gli enti locali e regionali, che hanno acquisito competenze specifiche sulle biblioteche pubbliche. Questa sinergia ha portato alla realizzazione di progetti come l'Indice generale degli incunaboli delle biblioteche italiane (IGI) e "Le edizioni italiane del XVI secolo" (Edit 16). Per evitare gli errori del passato, il censimento delle edizioni italiane del Cinquecento è stato reso disponibile online, migliorando l'accessibilità alle informazioni bibliografiche. Questo ha contribuito a superare le divisioni storiche e organizzative, favorendo un sistema bibliotecario più coeso e fruibile.