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L'Europa occidentale dopo la caduta dell'Impero carolingio

La formazione degli Stati europei nel Medioevo fu segnata dalla caduta dell'Impero carolingio e dall'ascesa della dinastia Ottoniana. Entità politiche come il Regno dei Franchi Occidentali e Orientali si consolidarono, mentre il Sacro Romano Impero fu ristabilito con Ottone I. La lotta per le investiture e la riforma ecclesiastica, inclusa la nascita di nuovi ordini monastici, furono momenti chiave nella storia medievale.

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1

Nel ______, con la deposizione di ______ il Grosso, l'Impero carolingio cadde formalmente.

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887 Carlo

2

Il ______ dei Franchi Occidentali è considerato il predecessore della ______ moderna.

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Regno Francia

3

Il Regno d'______ comprendeva il nord e parti del centro della penisola, ma non i territori pontifici, il sud e le isole.

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Italia

4

Enrico I, soprannome

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Detto l'Uccellatore, eletto re dei Franchi Orientali nel 919.

5

Battaglia di Lechfeld

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Ottone I respinge gli Ungari nel 955, consolidando il suo potere.

6

Adelaide di Borgogna

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Vedova di Lotario II, sposa Ottone I contribuendo all'unione dei regni di Germania e d'Italia.

7

Il ______ ______ garantiva l'indipendenza del papa, il quale partecipava alla politica come un signore feudale.

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Patrimonio di San Pietro

8

Lotta per le investiture

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Conflitto XI secolo tra papato e impero per il diritto di nominare vescovi e abbati.

9

Dictatus Papae

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Documento del 1075 in cui Gregorio VII afferma la supremazia del papato sull'Impero.

10

Concordato di Worms

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Accordo del 1122 che divide l'investitura dei vescovi: spirituale al papa, cerimoniale all'imperatore.

11

Nel corso dell'XI e XII secolo, nuovi ordini monastici emersero in ______ per rispondere a un'esigenza di riforma spirituale.

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Europa

12

L'ordine di ______, istituito nel ______, si prefiggeva di recuperare la purezza originale del monachesimo.

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Cluny 910

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La formazione degli stati europei nel Medioevo

Dopo la caduta dell'Impero carolingio, avvenuta formalmente nell'887 con la deposizione di Carlo il Grosso, l'Europa occidentale entrò in un'era di frammentazione politica. I principi e i grandi feudatari, detentori del potere di elezione del sovrano, spesso si sollevavano in ribellioni o formavano alleanze per promuovere candidati a loro favorevoli, in cambio di benefici e riconoscimenti. In questo contesto di instabilità, si consolidarono entità politiche che avrebbero dato origine agli stati nazionali: il Regno dei Franchi Occidentali, antenato della Francia moderna; il Regno dei Franchi Orientali, che avrebbe costituito il nucleo della futura Germania; il Regno di Borgogna, destinato a essere inglobato dalla Francia; e il Regno d'Italia, che si estendeva nel nord e in alcune parti del centro della penisola, escludendo i territori pontifici, il sud e le isole. Quest'ultimo regno era particolarmente turbolento, con lotte interne tra i feudatari e pressioni esterne sia dai sovrani germanici a nord sia dal papato a sud.
Scena medievale in chiesa romanica con fedeli in preghiera, altare con crocifisso, affreschi e brucia-incenso sotto luce filtrante.

L'ascesa della dinastia ottoniana e il rinnovato Impero

Nel Regno dei Franchi Orientali, la dinastia sassone emerse come forza dominante con l'ascesa al potere di Enrico I, detto l'Uccellatore, eletto re nel 919. Suo figlio, Ottone I, gli succedette nel 936 e, attraverso una serie di campagne militari, estese il suo dominio anche al Regno d'Italia. La sua ascesa fu facilitata dall'incontro con Adelaide di Borgogna, vedova del re d'Italia Lotario II, che cercò il suo aiuto contro Berengario II, usurpatore del trono. Ottone I sconfisse Berengario a Pavia nel 951 e nel 955 respinse gli Ungari nella battaglia di Lechfeld. Questi trionfi gli valsero il titolo di "il Grande" e prepararono il terreno per la sua incoronazione a imperatore nel 962 da parte di Papa Giovanni XII. Con Ottone I, l'Impero, ora chiamato Sacro Romano Impero, fu ristabilito, sebbene in una forma più limitata, comprendendo i regni di Germania e d'Italia, ma escludendo il Regno dei Franchi Occidentali.

Il rapporto tra Impero e Chiesa nell'era ottoniana

Ottone I, una volta incoronato imperatore, si impegnò a definire i rapporti tra l'Impero e la Chiesa. Il "Patrimonio di San Pietro", costituito dalle terre donate alla Chiesa dai sovrani longobardi e franchi, assicurava l'autonomia del pontefice, che era coinvolto nella politica come un qualsiasi altro signore feudale. La nomina papale era all'epoca prerogativa del clero di Roma e richiedeva l'approvazione dei cittadini romani, spesso influenzati dalle potenti famiglie nobiliari. Ottone I, attraverso il Privilegium Othonis, cercò di esercitare un controllo imperiale sulla Chiesa, influenzando la nomina dei vescovi e degli abbati, e rafforzando così il potere imperiale anche nel contesto ecclesiastico.

La lotta per le investiture e il Concordato di Worms

Il conflitto tra autorità spirituale e temporale, noto come lotta per le investiture, raggiunse il suo apice nel XI secolo con lo scontro tra Papa Gregorio VII e l'Imperatore Enrico IV. La contesa verteva sul diritto di investitura dei vescovi e degli abbati, che sia il papato sia l'impero rivendicavano. Gregorio VII, con il Dictatus Papae, proclamò la supremazia papale sull'Impero, mentre Enrico IV contestò tale pretesa. Il conflitto si risolse con il Concordato di Worms nel 1122, che stabilì un compromesso: il papa avrebbe avuto il potere di conferire l'autorità spirituale, mentre l'imperatore avrebbe mantenuto un ruolo cerimoniale nell'investitura dei vescovi.

La nascita di nuovi ordini monastici e la riforma ecclesiastica

Nel corso dell'XI e XII secolo, in risposta a un sentito bisogno di riforma e rinnovamento spirituale, sorsero in Europa nuovi ordini monastici. Questi ordini, come quello di Cluny, fondato nel 910, miravano a ristabilire la purezza originaria del monachesimo, distanziandosi dalla corruzione e dall'influenza politica che avevano intaccato la Chiesa. La riforma cluniacense, in particolare, promosse una maggiore centralizzazione e indipendenza della Chiesa dai poteri laici, esercitando un'influenza significativa sulla società medievale e sul rapporto tra Chiesa e Stato.