Il Decadentismo, movimento culturale di fine Ottocento, si contrappone al Positivismo esprimendo una crisi dei valori borghesi. Giovanni Pascoli, con la sua poetica, riflette temi di natura, morte e infanzia, influenzando profondamente questo periodo.
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Il Decadentismo è una corrente culturale che si sviluppa nella seconda metà dell'Ottocento in Francia e si diffonde in Europa come reazione al Positivismo e al Naturalismo
I decadentisti esprimono una crisi dei valori borghesi e una sfiducia nelle potenzialità della scienza e della ragione, tipiche dell'epoca
I decadentisti esplorano temi come la malattia, la decadenza e l'ineffabile, utilizzando un linguaggio simbolico e suggestivo e dando grande importanza alla figura del poeta come "veggente"
Giovanni Pascoli, figura chiave del Decadentismo italiano, nasce nel 1855 e vive una vita segnata da tragedie personali, come l'omicidio del padre, che influenzano la sua visione del mondo e la sua poetica
Dopo aver conseguito la laurea in Lettere, Pascoli diviene professore di Letteratura italiana all'Università di Bologna e la sua esistenza è dominata dalla ricerca di un idilliaco rifugio familiare, rappresentato dalla casa di Castelvecchio
La produzione poetica di Pascoli riflette la sua ricerca di serenità e sicurezza, oltre a esplorare temi legati alla natura, alla morte e all'infanzia, basandosi sulla sua filosofia poetica che vede nell'individuo un "fanciullino" simbolo di meraviglia e purezza
Pascoli esprime anche posizioni politiche, come nel discorso "La grande proletaria si è mossa", in cui adotta una visione nazionalista e sostiene l'espansione coloniale come mezzo per risolvere il problema dell'emigrazione e affermare il ruolo dell'Italia in Europa
Pascoli muore nel 1912, lasciando un'eredità letteraria di grande rilievo che riflette la sua poetica e le sue posizioni politiche