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La Tragedia Greca

La tragedia greca si sviluppa nel V secolo a.C. come forma d'arte derivata dai riti in onore di Dioniso. Evolvendo dai ditirambi, introduce il dialogo tra attore e coro, influenzando la cultura e la società ateniese con opere che esplorano temi morali e sociali.

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1

La tragedia greca si è sviluppata nel ______ secolo a.C. come genere drammatico.

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V

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Le origini della tragedia greca risalgono a riti religiosi dedicati a ______, il dio del vino.

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Dioniso

3

I ditirambi, che sono rappresentazioni corali, celebravano le imprese di quale divinità?

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Dioniso

4

Con il tempo, la tragedia greca si è arricchita di elementi ______ e di ______.

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narrativi personaggi

5

Chi è stato identificato come l'innovatore che ha dato vita alla tragedia come forma d'arte?

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Tespi

6

Origine della tragedia greca

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Nasce da celebrazioni in onore di Dioniso, dio del teatro e dell'ebbrezza.

7

Ruolo del coro tragico

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Elemento chiave della tragedia, inizialmente gruppo di cittadini che cantavano e danzavano.

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Introduzione dei satiri nel coro

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Apporta comicità e critica sociale alla tragedia, secondo il Lessico Suda.

9

Nel ______ secolo a.C., Atene, sotto il governo di ______, divenne il fulcro della cultura tragica greca.

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VI Pisistrato

10

Festività dionisiache - componenti

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Riti, processioni, concorsi teatrali.

11

Funzione delle tragedie

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Intrattenimento, riflessione su politica, morale, società.

12

La ______ greca era volta all'educazione e all'integrazione sociale, proponendo la 'catarsi', un concetto introdotto da ______ per indicare la purificazione delle emozioni.

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tragedia Aristotele

13

Selezione drammaturghi e opere ad Atene

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Affidata a comitato cittadini e funzionari

14

Ruolo tragedia nella vita ateniese

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Centrale nella vita civica e culturale

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Origini e Sviluppo della Tragedia Greca

La tragedia greca, originatasi nel V secolo a.C., è un genere drammatico che si è evoluto da rituali religiosi in onore di Dioniso, divinità del vino e dell'estasi. Le prime forme di tragedia erano rappresentazioni corali, note come ditirambi, che celebravano le gesta del dio. Con il passare del tempo, queste rappresentazioni si arricchirono di elementi narrativi e di personaggi, evolvendo in complesse opere teatrali. Aristotele, nella sua "Poetica", identifica Tespi come l'innovatore che trasformò il coro in un dialogo tra un attore e il coro stesso, dando vita alla tragedia come forma d'arte distinta.
Teatro greco antico scavato nella roccia con terrazze semicircolari e orchestra centrale, sotto un cielo azzurro, con tre attori mascherati in scena.

Il Ruolo di Dioniso e l'Evoluzione del Coro

Dioniso, il dio del teatro e dell'ebbrezza, era al centro delle celebrazioni che hanno dato origine alla tragedia greca. I cori tragici, inizialmente composti da cittadini che cantavano e danzavano in suo onore, si svilupparono in un elemento chiave della struttura della tragedia. Arione di Metimna è riconosciuto per aver formalizzato il coro ditirambico, mentre l'introduzione dei satiri nel coro tragico, secondo il Lessico Suda, aggiunse un elemento di comicità e di critica sociale. Questi sviluppi riflettono la transizione della tragedia da rito religioso a forma d'arte pubblica.

La Struttura della Tragedia e l'Influenza di Tespi

La tragedia greca si caratterizza per la presenza del coro e per l'introduzione dell'attore solista, noto come hypocrites, che interagiva con il coro. Tespi è tradizionalmente considerato il primo attore tragico e si attribuisce a lui l'introduzione di innovazioni come il prologo e la maschera. Durante il VI secolo a.C., sotto il governo di Pisistrato, Atene divenne il centro della cultura tragica, con la standardizzazione della lingua attica per i dialoghi e del dorico per i canti corali, e l'adozione del trimetro giambico come metro prevalente.

La Tragedia come Rito e Spettacolo Pubblico

Le tragedie erano parte integrante delle festività dionisiache, che includevano riti, processioni e concorsi teatrali. Le Grandi Dionisie, celebrate ad Atene ogni primavera, erano l'evento più importante, durante il quale venivano presentate nuove opere e si svolgevano gare tra drammaturghi. Queste competizioni non solo intrattenevano il pubblico, ma erano anche un'occasione per esplorare temi politici, morali e sociali attraverso il dramma.

Funzione Sociale ed Educativa della Tragedia

La tragedia greca aveva una funzione educativa e sociale, offrendo al pubblico l'esperienza della catarsi, termine coniato da Aristotele per descrivere la purificazione emotiva attraverso le emozioni di pietà e terrore. Questo processo aveva lo scopo di promuovere l'auto-riflessione e la comprensione umana, fungendo da strumento di insegnamento morale e di coesione sociale.

L'Organizzazione delle Rappresentazioni Tragiche

Le rappresentazioni tragiche richiedevano un'organizzazione meticolosa e si inserivano nel calendario civico e religioso di Atene. La selezione dei drammaturghi e delle opere era affidata a un comitato di cittadini e funzionari, e il corego, un cittadino benestante, era incaricato di finanziare la produzione, evidenziando il ruolo centrale della tragedia nella vita civica e culturale ateniese.