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Sant'Agostino, vescovo e filosofo, ha segnato la storia del cristianesimo e del pensiero occidentale. La sua conversione dal manicheismo al cristianesimo, influenzata dal neoplatonismo e dalle predicazioni di Ambrogio, ha portato alla nascita di una filosofia che integra fede e ragione. Agostino ha combattuto le eresie del donatismo e del pelagianesimo, difendendo la dottrina della Grazia e la necessità del battesimo. Le sue opere, come 'Le Confessioni', esplorano la natura dell'anima, del tempo e la relazione con Dio.
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Sant'Agostino è nato a Tagaste, nell'attuale Algeria, nel 354 d.C
Influenze culturali
Cresciuto in un contesto culturalmente variegato, Agostino si dedica agli studi di retorica, prima nella sua città natale e poi a Cartagine
Insegnamento a Roma
Dopo aver insegnato retorica a Roma, Agostino si trasferisce a Milano, dove l'incontro con il vescovo Ambrogio segna una svolta decisiva nel suo percorso spirituale
Influenze filosofiche
Attraverso l'influenza del neoplatonismo e l'ascolto delle predicazioni di Ambrogio, Agostino si converte al cristianesimo nel 387, ricevendo il battesimo
Ordinazione sacerdotale e vescovile
Ritornato in Africa, viene ordinato sacerdote e successivamente vescovo di Ippona nel 395, dove svolge il suo ministero fino alla morte, avvenuta nel 430
Inizialmente Agostino abbraccia il manicheismo, un credo religioso dualistico fondato da Mani nel III secolo, ma non riesce a trovare risposte soddisfacenti alle sue domande esistenziali
Concezione del mondo
Il neoplatonismo, con la sua concezione di un principio supremo, l'Uno, e la gerarchia degli esseri che da esso emanano, esercita un'influenza determinante su Agostino
Teoria dell'illuminazione divina
Agostino integra elementi della reminiscenza platonica con il cristianesimo, attribuendo a Dio un ruolo attivo nel processo conoscitivo attraverso la teoria dell'illuminazione divina
Agostino afferma che la ragione umana e la fede sono complementari, con la filosofia che serve a illuminare e interpretare la rivelazione divina
Donatismo
Agostino si oppone al donatismo, che sostiene la necessità di una Chiesa pura e contesta la validità dei sacramenti amministrati da sacerdoti considerati indegni
Pelagianesimo
Agostino si oppone al pelagianesimo, che nega il peccato originale e afferma la capacità dell'uomo di conseguire la salvezza attraverso il proprio sforzo morale, senza la necessità della Grazia divina
Agostino difende la dottrina della Grazia e la necessità del battesimo per la redenzione dal peccato originale, sottolineando il ruolo centrale della Grazia divina nella salvezza umana
Agostino interpreta il male come una privazione del bene e il peccato come una scelta volontaria di allontanarsi da Dio
Agostino sostiene che gli individui sono moralmente responsabili delle proprie scelte, ma la predestinazione non compromette la libertà dell'individuo
Agostino concepisce l'anima come immortale e immateriale, al centro della sua riflessione filosofica e come mezzo attraverso cui l'uomo percepisce il mondo e sviluppa il linguaggio
In "Confessioni", Agostino indaga la natura dell'anima e del tempo, descrivendo la memoria come la facoltà dell'anima di conservare e rendere presenti le esperienze e il tempo come una dimensione legata alla coscienza umana
In "La Città di Dio", Agostino difende la dottrina trinitaria della Chiesa e presenta la sua visione della storia, dominata dalla Provvidenza divina e dalla separazione tra la Città di Dio e la città terrena
In "De Trinitate", Agostino cerca di spiegare la dottrina trinitaria attraverso analogie con l'esperienza umana, come la relazione tra mente, conoscenza e amore
In "De civitate Dei", Agostino presenta la sua visione della Città di Dio come meta ultima del pellegrinaggio terreno del cristiano