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La vita e le opere di Ovidio

Publio Ovidio Nasone, poeta dell'età augustea, si distinse per opere come 'Amores', 'Ars Amatoria', 'Metamorfosi' e le lettere dell'esilio. La sua letteratura, ricca di mitologia e psicologia, riflette la cultura romana e l'arte della seduzione, con un'innovativa visione dell'amore e delle relazioni umane.

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1

Formazione di Ovidio

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Educazione raffinata, viaggio in Grecia e Asia Minore, inserimento nei circoli letterari di Roma.

2

Generi letterari di Ovidio

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Opere elegiache iniziali, poi varietà di generi inclusi poesie eziologiche, mitologiche e didascaliche.

3

Esilio e morte di Ovidio

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Esiliato a Tomi nel 8 d.C. per 'Ars amatoria' e 'error', mai perdonato, morto in esilio nel 17 o 18 d.C.

4

La raccolta di elegie "Amores" di ______ indaga l'amore con un approccio originale e spesso ______.

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Ovidio giocoso

5

Protagoniste delle 'Heroides'

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Eroine mitologiche greche e romane, autrici di lettere ai loro amanti o mariti.

6

Forma letteraria delle 'Heroides'

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Raccolta di lettere poetiche scritte in distici elegiaci.

7

Focus emotivo delle 'Heroides'

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Esplorazione della psicologia e delle emozioni femminili.

8

Nel suo esilio, ______ potrebbe essere stato influenzato dal contrasto tra '______ ______' e i valori di ______.

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Ovidio Ars Amatoria Augusto

9

Struttura dei 'Fasti'

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Opera in versi divisa in libri, uno per ogni mese, interrotta a giugno.

10

Contenuti dei 'Fasti'

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Mitologia, storia, astronomia per spiegare feste e riti romani.

11

Approccio di Ovidio nei 'Fasti'

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Personale e innovativo, diverso dalle opere storiografiche dell'epoca.

12

Il poema ______ è composto da ______ libri e copre un arco temporale che va dalla creazione del mondo all'epoca di ______.

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Ovidio 15 Augusto

13

Opere esilio Ovidio

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Tristia, Epistulae ex Ponto, Ibis.

14

Genere 'Ibis'

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Opera invettiva contro nemico anonimo.

15

Effetto esilio poesia Ovidio

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Introspezione, appello emotivo, senso ingiustizia.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Vita e opere di Publio Ovidio Nasone

Publio Ovidio Nasone, eminente poeta dell'età augustea, nacque nel 43 a.C. a Sulmona, nell'antica regione dei Peligni, da una famiglia di rango equestre. Ricevette un'educazione raffinata, che includeva un viaggio di formazione in Grecia e Asia Minore, prima di stabilirsi a Roma. Qui entrò in contatto con i circoli letterari dell'epoca, frequentando figure di spicco come Messalla Corvino e, indirettamente, Mecenate. Ovidio iniziò la sua carriera poetica con opere elegiache, ma si distinse poi per la varietà dei generi letterari trattati, dalle poesie eziologiche e mitologiche alle opere didascaliche. La sua vita fu sconvolta dall'esilio a Tomi, decretato dall'imperatore Augusto nel 8 d.C., a causa delle tematiche ritenute scandalose nell'"Ars amatoria" e per un non meglio precisato "error", forse legato a scandali della famiglia imperiale. Nonostante le numerose suppliche nelle sue opere dell'esilio, Ovidio non ottenne mai il perdono e morì in esilio nel 17 o 18 d.C.
Statua marmorea di Ovidio in piedi con toga drappeggiata, mano su rotolo e altra alzata, sfondo di colonne romane, libri antichi e penna d'oca in primo piano.

Gli "Amores" e la visione ovidiana dell'amore

Gli "Amores" di Ovidio rappresentano una collezione di elegie che esplorano il tema dell'amore con una prospettiva innovativa e spesso giocosa. La figura femminile di Corinna, sebbene possa essere un artificio letterario, è centrale in queste poesie e diviene il fulcro attorno al quale ruotano temi come la passione, la gelosia e l'infedeltà. Ovidio si distacca dalla visione tradizionale dell'amore elegiaco, caratterizzato da fedeltà e sofferenza, e propone invece un amore basato sull'ingegno e sulla leggerezza, in cui l'astuzia e il piacere prevalgono sui sentimenti profondi.

Le "Heroides": innovazione nel genere elegiaco

Le "Heroides" o "Epistulae Heroidum" sono una raccolta di lettere poetiche in cui Ovidio dà voce alle eroine della mitologia greca e romana. Queste lettere, scritte in distici elegiaci, sono indirizzate ai loro amanti o mariti assenti. Ovidio, con questa opera, crea un dialogo immaginario che permette di esplorare la psicologia e le emozioni femminili con una profondità inusuale per l'epoca. Le "Heroides" si distinguono per la loro originalità e per la capacità di rinnovare i miti classici attraverso una prospettiva intima e personale.

L'"Ars Amatoria": un manuale di seduzione

L'"Ars Amatoria" è un'opera in cui Ovidio si propone come maestro d'amore, dispensando consigli su come conquistare e mantenere il favore di un amante. Il poema, articolato in tre libri, si presenta come un manuale di seduzione che mescola precetti amorosi a riferimenti mitologici e culturali. Ovidio descrive una società romana in cui l'amore è inteso come un'arte, un gioco di strategie e maschere sociali. L'opera, con il suo tono ironico e la sua natura provocatoria, si pone in contrasto con i valori morali promossi dall'imperatore Augusto, contribuendo alla causa del suo esilio.

I "Fasti": un'opera eziologica incompleta

I "Fasti" sono un poema eziologico che descrive le festività romane e i loro riti, seguendo l'ordine del calendario giuliano. L'opera, purtroppo incompleta a causa dell'esilio dell'autore, si interrompe al sesto libro, dedicato al mese di giugno. Ovidio, con grande erudizione, intreccia mitologia, storia e astronomia, fornendo spiegazioni sulle origini delle varie celebrazioni. Nonostante l'intento celebrativo, i "Fasti" rivelano un approccio più personale e meno convenzionale rispetto alle opere storiografiche coeve, offrendo uno sguardo unico sulle tradizioni e la cultura romana.

Le "Metamorfosi": un poema mitologico di vasta portata

Le "Metamorfosi" sono un'opera epica che racconta storie di trasformazioni, da quelle degli dei e degli eroi a quelle di uomini e donne comuni. Il poema, composto da 15 libri, si estende dalla creazione del mondo fino all'epoca di Augusto. Ovidio dimostra una straordinaria abilità nel collegare tra loro racconti diversi, creando un tessuto narrativo coerente e avvincente. Il poema, pur celebrando l'ordine augusteo, non manca di sottolineare, attraverso l'uso dell'ironia e del gioco letterario, la complessità e l'ambiguità del potere e del destino umano.

Le opere dell'esilio: il lamento di un poeta

Le opere composte durante l'esilio, tra cui i "Tristia" e le "Epistulae ex Ponto", riflettono il dolore e la nostalgia di Ovidio per la sua Roma perduta. In queste elegie, il poeta esprime il suo tormento e la sua speranza di riconciliazione con l'imperatore. La "Ibis", invece, è un'opera di genere invettivo che si scaglia contro un nemico non identificato. Questi scritti, intrisi di pathos e di un sentimento di ingiustizia, testimoniano la trasformazione della poesia di Ovidio in uno strumento di introspezione e di appello emotivo.