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L'entrata dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale e il dibattito interno che ne seguì sono eventi chiave della storia italiana. La decisione di dichiarare guerra all'Austria-Ungheria, influenzata da fattori politici ed economici, portò a una vittoria che molti considerarono 'mutilata', a causa delle promesse non mantenute del Patto di Londra. Le tensioni post-belliche culminarono nell'impresa di Fiume e nel Trattato di Rapallo, che riconobbe Fiume come città libera.
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L'Italia giustificò la sua neutralità allo scoppio della Prima Guerra Mondiale basandosi sull'interpretazione del trattato di alleanza
L'Italia aveva tensioni irrisolte con l'Austria-Ungheria riguardo ai territori di lingua italiana dell'Impero asburgico
Il Patto di Londra, firmato il 26 aprile 1915, prometteva all'Italia territori in caso di vittoria in cambio della sua entrata in guerra al fianco degli Alleati
I neutralisti, tra cui il Papa, i socialisti e parte dei liberali, si opponevano all'entrata in guerra dell'Italia
Gli interventisti, tra cui nazionalisti, irredentisti e gruppi di sinistra, spingevano per l'entrata in guerra dell'Italia al fianco degli Alleati
La campagna interventista fu rafforzata dalla propaganda e dall'azione di figure come Gabriele D'Annunzio e Benito Mussolini
Al termine del conflitto, l'Italia si trovò di fronte a una "vittoria mutilata" a causa del trattato di Versailles che non rispettò completamente il Patto di Londra
Il malcontento per la mancata ottenimento dei territori promessi portò all'impresa di Fiume guidata da Gabriele D'Annunzio nel 1919
Il governo italiano, guidato da Francesco Saverio Nitti, dovette gestire le tensioni interne e internazionali, culminando nel Trattato di Rapallo del 1920 che riconobbe Fiume come città libera e rinunciò alla Dalmazia in cambio del riconoscimento della sua influenza sulla regione
La Prima Guerra Mondiale portò al crollo degli imperi russo, tedesco, austro-ungarico e ottomano
Il principio di autodeterminazione dei popoli, promosso dal presidente statunitense Woodrow Wilson, influenzò la ridefinizione delle frontiere europee
La rivoluzione russa ebbe un impatto significativo sulla Prima Guerra Mondiale, portando alla firma del trattato di Brest-Litovsk e influenzando le decisioni degli Alleati durante la Conferenza di Versailles