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La Guerra del Peloponneso

La Guerra del Peloponneso fu un conflitto epocale tra Atene e Sparta, durato dal 431 al 404 a.C. Scopri le strategie di Pericle, l'epidemia di peste ad Atene, la vittoria di Sfacteria e la pace di Nicia. Analizza l'impatto di leader come Cleone e Brasida e le conseguenze delle loro morti sul corso della guerra.

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1

Durata Guerra del Peloponneso

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431-404 a.C.

2

Pace di Callia

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Pace temporanea tra città-stato greche, 449 a.C.

3

Lega delio-attica

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Alleanza guidata da Atene per espandere influenza.

4

Decreto di Pericle

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Sanzioni commerciali contro Megara, 433 a.C.

5

La tattica iniziale di Sparta nella guerra prevedeva invasioni in ______ per costringere la gente a rifugiarsi dentro le mura di ______.

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Attica Atene

6

Le incursioni che hanno dato il nome alla fase '______' della guerra erano guidate dal re spartano ______.

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archidamica Archidamo

7

Atene perse il suo leader ______ a causa di un'epidemia di peste nel ______ a.C., indebolendo la sua posizione bellica.

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Pericle 429

8

Ascesa di Cleone

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Dopo la morte di Pericle, Cleone diventa leader dei democratici radicali ad Atene, guadagnando popolarità con politiche aggressive.

9

Campagna di Brasida

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Brasida, generale spartano, combatte contro le colonie ateniesi nel nord dell'Egeo, ottenendo vittorie significative per Sparta.

10

Battaglia di Anfipoli e conseguenze

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Nel 422 a.C., la battaglia di Anfipoli si conclude senza vincitori chiari e causa la morte di Brasida e Cleone, facilitando l'avvio di negoziati di pace.

11

La scomparsa di ______ e ______ portò all'ascesa di leader più propensi alla pace nelle città-stato greche.

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Cleone Brasida

12

Nel ______ a.C., la cosiddetta 'pace di ______', mediata da un politico ateniese, sembrava aver posto fine alle ostilità.

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421 Nicia

13

Nonostante l'accordo di pace, ad Atene i sostenitori del conflitto, capeggiati dai ______ ______, riacquistarono influenza.

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democratici radicali

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Le origini della Guerra del Peloponneso

La Guerra del Peloponneso, un conflitto storico che durò dal 431 al 404 a.C., fu il risultato di crescenti tensioni tra Atene e Sparta, le due principali potenze della Grecia antica. Le radici del conflitto risalgono alla pace di Callia del 449 a.C., che aveva temporaneamente placato le ostilità tra le città-stato greche. Tuttavia, l'aggressiva politica estera di Atene, che mirava a espandere la sua influenza attraverso la Lega delio-attica, iniziò a minacciare gli interessi di altre poleis, molte delle quali erano alleate di Sparta. Il conflitto tra Corfù e Corinto, con l'intervento ateniese a favore di Corfù, e la successiva richiesta ad Atene di rompere i legami con Potidea, una colonia corinzia, furono eventi chiave che esacerbarono le tensioni. Inoltre, il decreto di Pericle del 433 a.C., che imponeva sanzioni commerciali a Megara, un'altra alleata di Sparta, contribuì ad acuire il conflitto. La riluttanza di Atene a revocare tale decreto fu interpretata come un atto ostile, portando alla dichiarazione formale di guerra. Tucidide, storico contemporaneo, attribuì la causa più profonda della guerra all'ascesa del potere ateniese e alla paura che questo generava in Sparta, sottolineando come la guerra fosse anche uno scontro ideologico tra la democrazia ateniese e l'oligarchia spartana.
Soldati in armatura con elmi corinzi e scudi rotondi in formazione falange durante la Guerra del Peloponneso, triremi sullo sfondo.

Strategie e sviluppi iniziali della guerra

La strategia spartana all'inizio della guerra si basava sull'uso della loro superiore forza terrestre per invadere l'Attica, costringendo gli abitanti delle campagne a rifugiarsi entro le mura di Atene. Queste incursioni periodiche, condotte dal re spartano Archidamo, diedero il nome alla fase iniziale della guerra, detta "archidamica". Atene, guidata da Pericle, adottò una strategia difensiva, evitando scontri diretti e sfruttando il suo dominio navale per mantenere le linee di rifornimento attraverso il porto del Pireo e le Lunghe Mura. Tuttavia, la strategia ateniese subì un grave colpo quando, nel 430 a.C., un'epidemia di peste devastò la città, causando morti in massa e la perdita del loro influente leader, Pericle, nel 429 a.C. La morte di Pericle privò Atene di una guida strategica e politica, indebolendo la sua posizione nella guerra.

Cambiamenti di leadership e la vittoria di Sfacteria

La morte di Pericle portò al potere nuove figure politiche ad Atene, tra cui Cleone, un demagogo che divenne leader dei democratici radicali. Nonostante fosse controverso, Cleone riuscì a guadagnare il sostegno popolare attraverso una politica aggressiva. Nel 425 a.C., Atene ottenne un importante successo militare catturando Sfacteria, un'isola strategica, e prendendo prigionieri numerosi soldati spartani, un colpo al prestigio militare di Sparta. In risposta, Sparta inviò il suo abile generale Brasida a combattere contro le colonie ateniesi nel nord dell'Egeo, ottenendo significative vittorie. Tuttavia, la battaglia di Anfipoli del 422 a.C. si concluse senza un vincitore definito e causò la morte sia di Brasida sia di Cleone, rimuovendo due dei principali sostenitori della guerra da entrambi i lati e aprendo la strada a negoziati di pace.

La pace di Nicia e la ripresa delle ostilità

La morte di Cleone e Brasida permise l'emergere di leader più moderati e inclini alla pace in entrambe le città-stato. Nel 421 a.C., la pace di Nicia, negoziata dal politico ateniese Nicia, sembrò segnare la fine del conflitto. Tuttavia, la pace si rivelò precaria, poiché ad Atene i fautori della guerra, guidati dai democratici radicali, ripresero potere e iniziarono una serie di azioni provocatorie nei confronti di Sparta. Queste azioni minarono la tregua e portarono alla ripresa delle ostilità, segnando la fine della fase archidamica della guerra e ponendo le basi per una nuova e più complessa fase del conflitto.