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La proposizione infinitiva in latino riveste ruoli sintattici vari, agendo come soggetto, oggetto o complemento. Essenziale nella costruzione frasale, il suo studio illumina la comprensione della lingua antica e la traduzione in italiano, rispettando i rapporti temporali tra infinito latino e modi finiti italiani.
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La proposizione infinitiva può fungere da soggetto di un verbo impersonale come "licet" o "oportet"
La proposizione infinitiva può essere l'oggetto diretto di verbi come "dico", "spero" o "audio"
La proposizione infinitiva può essere utilizzata per chiarire o specificare un concetto dopo espressioni come "scio" o "nuntio"
In latino, il soggetto dell'infinitiva è sempre espresso in accusativo e il verbo all'infinito si accorda in tempo con quello della proposizione reggente
In latino, il tempo dell'infinito (presente, perfetto o futuro) dipende dal rapporto temporale con il verbo della proposizione reggente
Le proposizioni infinitive latine si traducono in italiano con una proposizione subordinata introdotta dalla congiunzione "che" e un verbo al modo indicativo o congiuntivo, a seconda del contesto e del grado di realtà o opinione espressa dal verbo della proposizione principale
Le proposizioni soggettive sono introdotte da verbi impersonali o espressioni impersonali e fungono da soggetto della frase
Le proposizioni oggettive seguono verbi di percezione, sentimento, dichiarazione o volontà e agiscono come oggetto della proposizione principale
Le proposizioni epesegetiche forniscono una spiegazione o un chiarimento e sono introdotte da pronomi neutri, avverbi o sostantivi