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Il Positivismo e la Scuola Positiva Italiana hanno rivoluzionato la criminologia ottocentesca, introducendo l'analisi scientifica del crimine. Figure come Cesare Lombroso, con la teoria dell'atavismo, e altri pionieri, hanno esplorato le cause biologiche e sociali della criminalità, influenzando le moderne teorie criminologiche che considerano un insieme complesso di fattori.
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Il Positivismo emerse come una corrente di pensiero che promuoveva l'applicazione dei metodi scientifici allo studio della società nel XIX secolo
I positivisti criticavano l'approccio teorico dell'Illuminismo e sostenevano l'importanza di considerare fattori sociali e biologici per comprendere la criminalità
I positivisti vedevano il comportamento criminale come il risultato di influenze ambientali e biologiche, spostando l'attenzione verso la prevenzione e la riforma del criminale
L'industrializzazione accelerata e l'urbanizzazione portarono alla crescita delle metropoli e all'emergere di nuove dinamiche sociali nel XIX secolo
Con l'industrializzazione, la distinzione tra le classi sociali divenne meno netta nel XIX secolo
La paura della "folla" metropolitana, legata al timore di rivolte e criminalità, portò alla necessità di nuovi sistemi di controllo sociale nel XIX secolo
Nella seconda metà del XIX secolo, la sociologia si sviluppò come disciplina che analizzava la società a livello macroscopico
Il Positivismo introdusse l'uso della statistica per analizzare fenomeni sociali come la criminalità nel XIX secolo
La Scuola Positiva Italiana, con figure come Cesare Lombroso, Enrico Ferri e Raffaele Garofalo, fu pioniera nel campo della criminologia positivista nel XIX secolo