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La lirica provenzale e il suo impatto sulla cultura europea

La lirica provenzale, fiorita tra l'XI e il XIII secolo, rappresenta un'arte poetica e musicale delle corti feudali del Sud della Francia. I trovatori, utilizzando la lingua d'oc, hanno creato opere che spaziano dall'amore cortese, conosciuto come fin'amor, alla satira politica. Figure come Guglielmo IX di Aquitania e Eleonora d'Aquitania furono cruciali per la diffusione di questa cultura, che influenzò anche la letteratura europea e la nascita del romanzo cortese.

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1

La poesia dei ______ si sviluppò nel Sud della Francia, soprattutto in ______, dal ______ al ______ secolo.

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trovatori Provenza XI XIII

2

Pubblico lirica provenzale

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Aristocrazia, riconosce valori e temi poesie.

3

Corte di Eleonora d'Aquitania

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Centro culturale, ispirazione trovatori, influenza letteratura europea.

4

Nascita romanzo cortese

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Contributo Maria di Champagne e Chrétien de Troyes.

5

L'amore cortese spesso si basava su sentimenti non corrisposti e si sviluppava al di fuori delle unioni ______.

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coniugali

6

Genere narrativo XII secolo in lingua d'oil

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Romanzo cortese: integra valori cavallereschi e amore cortese.

7

Ciclo arturiano: apice del romanzo cortese

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Narra gesta Re Artù/cavalieri, mix elementi storici/mitologici/fantastici.

8

Le avventure cavalleresche spesso presentano elementi ______ e sfide che mettono alla prova la ______.

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magici virtù

9

Cansó - Significato

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Genere lirico medievale per esprimere l'amore cortese.

10

Trobar clus vs. trobar leu

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Stili trovatori: 'clus' ermetico/complesso, 'leu' chiaro/diretto.

11

La ______ ______ influenzò la letteratura italiana nascente, in particolare la ______ ______ sotto ______ ______.

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lirica provenzale Scuola siciliana Federico II

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Origini e sviluppo della lirica provenzale

La lirica provenzale, o trobadorica, fiorì nelle corti del Sud della Francia, in particolare in Provenza, tra l'XI e il XIII secolo. Questa forma d'arte poetica e musicale era espressione delle corti feudali, luoghi di raffinata cultura e di vivaci scambi intellettuali. I trovatori, poeti-cantori di varia estrazione sociale, utilizzavano la lingua d'oc per comporre le loro opere, che spaziavano dall'amore alla satira politica. Tra i pionieri di questo movimento culturale vi fu il conte Guglielmo IX di Aquitania, mentre Eleonora d'Aquitania, sua nipote, ebbe un ruolo cruciale nella diffusione della lirica provenzale oltre i confini occitani, grazie ai suoi matrimoni con la nobiltà francese e inglese.
Scena medievale in corte feudale con nobili in tuniche colorate, dame in abiti pastello, suonatore di lira e tapezzerie sullo sfondo.

La società cortese e i trovatori

La lirica provenzale era appannaggio di un pubblico elitario, composto dall'aristocrazia che si riconosceva nei valori e nei temi delle poesie. I trovatori, che potevano essere sia nobili sia artisti di umili origini, trovavano mecenatismo presso le corti, come quella di Eleonora d'Aquitania a Poitiers, che divenne un fulcro culturale di rilievo. Personalità come Bernart de Ventadorn vi trovarono ispirazione, e la corte influenzò la letteratura europea, con figure come Maria di Champagne e Chrétien de Troyes, che contribuirono alla nascita del romanzo cortese.

Il fin'amor nella lirica provenzale

Il fin'amor, o amore cortese, è un elemento distintivo della lirica provenzale. Questo amore idealizzato, spesso non corrisposto e al di fuori del matrimonio, rifletteva la realtà dei matrimoni combinati tra l'alta nobiltà. Il trovatore, attraverso la sua poesia, rendeva omaggio a una dama, celebrandone la bellezza e la virtù in un equilibrio tra adorazione spirituale e desiderio. Questa forma di amore era vista come un mezzo di elevazione morale e fonte di ispirazione poetica.

Il romanzo cortese e la narrativa cavalleresca

La lirica provenzale influenzò la nascita del romanzo cortese nel XII secolo, un genere narrativo in lingua d'oil che integrava i valori cavallereschi con l'ideale dell'amore cortese. Questo genere letterario trovò terreno fertile nelle corti del nord, come quelle di Champagne e Blois, e raggiunse il suo apice con il ciclo arturiano, che narrava le gesta di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, mescolando elementi storici, mitologici e fantastici.

Il cavaliere nel romanzo cortese e il suo pubblico

Nel romanzo cortese, il cavaliere è rappresentato come un eroe che unisce valore guerriero a sensibilità amorosa, impegnato in avventure che spesso includono elementi magici e prove di virtù. Queste storie, che potevano avere come oggetto la ricerca del Sacro Graal, erano destinate a un pubblico cortese e contribuirono a definire un nuovo ideale di comportamento nobiliare. La lettura pubblica di questi romanzi favorì anche la diffusione della pratica della lettura individuale.

Caratteristiche della poesia provenzale

La poesia provenzale si caratterizzava per la ricchezza di forme poetiche e la raffinatezza metrica. La cansó era il genere più diffuso per esprimere l'amore cortese, ma vi erano anche il sirventese, il planh, il plazer e l'enueg, che trattavano temi politici, luttuosi o di critica sociale. I trovatori praticavano il trobar clus, uno stile ermetico e complesso, e il trobar leu, più chiaro e diretto, influenzando la poesia successiva, come lo Stilnovo italiano.

Declino e eredità della lirica provenzale

La lirica provenzale declinò a seguito della crociata albigese, che devastò le corti occitane e costrinse molti trovatori all'esilio. Nonostante questo, l'eredità culturale della lirica provenzale fu significativa, influenzando la nascente letteratura italiana, in particolare la Scuola siciliana sotto Federico II, e lasciando un'impronta indelebile nella cultura letteraria europea.