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Gabriele D'Annunzio, poeta e scrittore italiano, si distinse per il suo Estetismo e il Superomismo influenzato da Nietzsche. Le sue opere, come 'Il piacere' e 'Notturno', esplorano temi come l'arte per l'arte e l'identificazione con la natura. La sua vita fu segnata dall'impresa di Fiume e da un rapporto complesso con il Fascismo.
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Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863 e si distinse fin da giovane per la sua inclinazione per la letteratura
Dopo essersi trasferito a Roma nel 1881, D'Annunzio abbandonò gli studi universitari per dedicarsi completamente alla letteratura
Durante il suo soggiorno a Napoli, D'Annunzio scrisse opere che si distanziavano dalle atmosfere decadenti delle sue prime opere, come "Giovanni Episcopo" e "L'innocente"
Con le raccolte di versi "Primo vere" e "Canto novo" e il romanzo "Il piacere", D'Annunzio si affermò come voce nuova e originale e divenne il manifesto dell'Estetismo italiano
Le opere "Il trionfo della morte" e "Le vergini delle rocce" riflettono l'influenza del pensiero di Nietzsche e la teoria del "Superuomo"
Durante il suo periodo fiorentino, D'Annunzio scrisse le "Laudi" e si avvicinò al panismo, ovvero la ricerca di un'identificazione mistica con la natura
Dopo essersi arruolato come volontario nella Prima guerra mondiale e aver subito una grave ferita, D'Annunzio scrisse l'opera "Notturno", che rappresenta un'innovazione nella prosa italiana
Nonostante alcune affinità con il Fascismo, D'Annunzio mantenne una certa distanza da Mussolini e non aderì mai formalmente al partito
Dopo aver guidato l'impresa di Fiume nel 1919, D'Annunzio si ritirò al Vittoriale degli Italiani, una residenza sul Lago di Garda che divenne un monumento alla sua vita
D'Annunzio morì nel 1938 a causa di un'emorragia cerebrale, ma la sua poetica e il suo stile influenzarono numerosi autori successivi