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La struttura del settimo cerchio dell'Inferno dantesco

Il settimo cerchio dell'Inferno dantesco è il luogo di punizione per i violenti. Diviso in tre gironi, ospita assassini nel Flegetonte, suicidi trasformati in alberi, bestemmiatori su sabbia ardente e usurai con borse pesanti. Figure come Pier delle Vigne e Brunetto Latini emergono con le loro storie, mentre Gerione simboleggia la frode.

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1

Nel poema "______ ______ ______" di Dante Alighieri, il settimo cerchio è riservato ai peccatori di tipo violento.

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La Divina Commedia

2

I trasgressori violenti contro gli altri, come assassini e tiranni, sono puniti nel ______ ______ del settimo cerchio dell'Inferno.

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primo girone

3

Nel ______ ______, i peccatori sono immersi in un fiume di sangue bollente proporzionalmente alla loro colpa.

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Flegetonte

4

Le figure mitologiche che sorvegliano i violenti incarnano la giustizia violenta e sono simboli di natura ______ e ______ .

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ibrida aggressiva

5

Violenti contro se stessi - Trasformazione

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I suicidi sono puniti trasformandosi in alberi spogli, simbolo della loro autodistruzione.

6

Violenti contro se stessi - Arpie

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Le arpie infliggono sofferenza agli alberi (suicidi) strappando le foglie, metafora del tormento eterno.

7

Violenti contro la propria sostanza - Scialacquatori

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Gli scialacquatori sono perseguitati da cagne nere, rappresentazione della loro dissipazione di beni in vita.

8

Nel ______ girone del ______ cerchio, i violenti contro Dio sono puniti su una sabbia ______.

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terzo settimo ardente

9

Capaneo, uno dei ______ re contro ______, è punito per la sua ______ e ______.

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sette Tebe superbia blasfemia

10

Nonostante il suo castigo, Capaneo continua a ______ l'autorità divina, mostrando la sua ______.

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sfidare superbia

11

Virgilio rivela a Dante che l'______ di Capaneo è parte della sua ______, incrementando il suo ______.

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ira punizione tormento

12

Terzo girone dell'Inferno

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Luogo dove sono puniti i violenti contro la natura e i bestemmiatori, caratterizzato da una pioggia di fuoco.

13

Violenti contro la natura

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Nel terzo girone dell'Inferno, sono coloro che hanno commesso atti di sodomia, puniti con la camminata eterna sotto la pioggia di fuoco.

14

Consigli di Brunetto a Dante

Clicca per vedere la risposta

Nonostante la sua condanna, Brunetto Latini prevede l'esilio di Dante e lo esorta a continuare la sua opera letteraria.

15

Gli usurai sono puniti nel ______ cerchio dell'Inferno, seduti su una riva di un deserto di ______, con borse pesanti che simboleggiano la loro ______.

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settimo cenere avidità

16

La creatura mitologica che rappresenta la frode e che trasporta Dante e Virgilio al cerchio successivo è ______, con un volto ______ e un corpo di ______.

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Gerione umano serpente

17

Fondazione di Firenze

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Firenze fondata da discendenti romani e sopravvissuti di Fiesole.

18

Simbolismo di Fiesole in Dante

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Fiesole rappresenta l'origine pura di Firenze, prima della corruzione.

19

Profezia di Brunetto Latini

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Preannuncia l'esilio di Dante e critica la decadenza morale di Firenze.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La struttura del settimo cerchio dell'Inferno dantesco

Nel poema epico "La Divina Commedia" di Dante Alighieri, il settimo cerchio dell'Inferno è dedicato ai peccatori violenti, diviso in tre distinti gironi. Nel primo girone si trovano i violenti contro il prossimo, quali assassini, tiranni e predoni, che sono immersi fino a un livello proporzionale alla loro colpevolezza in un fiume di sangue bollente, il Flegetonte. I centauri, guidati da Chirone, sorvegliano i dannati e puniscono chi cerca di alleviare il proprio dolore emergendo oltre il livello stabilito. Queste figure mitologiche incarnano la giustizia violenta, essendo essi stessi simboli di natura ibrida e aggressiva.
Paesaggio desolato con fiume di lava incandescente, figure umane stanche lavorano tra rocce nere sotto un cielo grigio e nuvoloso.

Il castigo dei violenti contro se stessi e la figura di Pier delle Vigne

Il secondo girone punisce i violenti contro se stessi, principalmente i suicidi, che sono trasformati in alberi spogli e tormentati dai danni degli arpie, e gli scialacquatori, perseguitati da cagne nere. Tra i suicidi si distingue Pier delle Vigne, ex cancelliere di Federico II, che in forma di albero racconta la propria discesa nella disperazione e nel suicidio, chiedendo a Dante di ripristinare la sua reputazione. La sua storia è narrata con un linguaggio che riflette la sua condizione, ricco di metafore e simbolismi che evocano la sua vita e la sua tragica fine.

La pena dei violenti contro Dio e la figura di Capaneo

Nel terzo girone del settimo cerchio, i violenti contro Dio, i bestemmiatori, sono distesi su una sabbia ardente, esposti a una pioggia di fuoco eterno. Capaneo, uno dei sette re contro Tebe, è qui punito per la sua superbia e blasfemia. Nonostante il castigo, egli persiste nel suo atteggiamento di sfida verso l'autorità divina, simbolo della sua inesorabile superbia. Virgilio spiega a Dante che l'ira di Capaneo è in realtà parte della sua punizione, poiché essa aumenta il suo tormento.

I violenti contro la natura e la profezia di Brunetto Latini

All'interno del terzo girone, oltre ai bestemmiatori, troviamo i violenti contro la natura, ovvero i sodomiti, costretti a camminare senza sosta sotto la pioggia di fuoco. Tra di loro si distingue Brunetto Latini, figura paterna e mentore di Dante, che nonostante il peccato che lo ha condotto all'Inferno, dispensa consigli e profezie al poeta. Brunetto prevede l'esilio di Dante e lo incoraggia a perseguire la sua missione letteraria, nonostante le difficoltà che incontrerà a causa dell'ambiente corrotto e delle lotte politiche di Firenze.

La condanna degli usurai e la simbologia di Gerione

Gli usurai, considerati violenti contro l'arte perché usurpano il processo naturale di produzione e guadagno, sono puniti nel settimo cerchio seduti sulla riva di un deserto di cenere, con pesanti borse appese al collo che portano gli stemmi delle loro famiglie, simbolo della loro avidità e del loro peccato. La figura di Gerione, che appare alla fine del settimo cerchio, rappresenta la frode e trasporta Dante e Virgilio al cerchio successivo. Con un volto umano e un corpo di serpente, Gerione incarna la doppiezza e l'inganno, temi centrali nel poema dantesco.

La visione dantesca di Firenze e il simbolismo storico

Dante intesse la sua visione di Firenze, la sua città natale, con la storia e la mitologia. Secondo la leggenda, Firenze fu fondata dai discendenti dei romani e dai sopravvissuti di Fiesole, una città distrutta. Dante utilizza questa origine per riflettere sul suo distacco dalla Firenze contemporanea, corrotta e immorale. Attraverso la profezia di Brunetto Latini e le sue osservazioni, Dante prefigura il suo futuro esilio e critica i vizi dei suoi concittadini, anticipando il conflitto tra le sue virtù e la corruzione politica della città.