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Malpelo, il giovane protagonista della novella 'Rosso Malpelo' di Giovanni Verga, vive e lavora in una cava di rena, affrontando la vita con una filosofia cinica. Orfano di padre, emarginato e maltrattato, Malpelo incarna la lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile, dove la violenza diventa mezzo di difesa e affermazione personale.
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Malpelo lavora nella cava di rena rossa, guadagnando un salario minimo che consegna alla famiglia ogni sabato
Malpelo è soprannominato per il colore dei suoi capelli e la sua presunta natura maligna, ed è emarginato e disprezzato dagli altri operai
Malpelo si isola durante la pausa pranzo e viene deriso dagli altri operai, mentre la sua trascuratezza è aggravata dalla mancanza di attenzioni da parte della sorella
Il padre di Malpelo, mastro Misciu, muore tragicamente nella cava a causa di un crollo mentre lavorava a cottimo
Dopo l'incidente, Malpelo cerca disperatamente di recuperare il corpo del padre, ma l'enorme quantità di rena caduta rende difficile il compito
Dopo la morte del padre, Malpelo torna a lavorare nella cava con una ferocia quasi morbosa, come se cercasse di liberarsi simbolicamente del peso della morte paterna
Malpelo manifesta una cattiveria incontenibile anche verso gli animali, come l'asino della cava che picchia senza remore
Malpelo esercita un dominio crudele su Ranocchio, un ragazzo zoppo che protegge ma in realtà maltratta
Malpelo vede la violenza come strumento di affermazione e rispetto, una filosofia di vita che deriva dalle aspre condizioni in cui vive