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La Teoria degli atti linguistici nella comunicazione politica

La Teoria degli atti linguistici rivoluziona la comprensione del linguaggio, vedendolo come azione. Austin, Searle e Grice mostrano come parole influenzino la politica e la negoziazione, evidenziando l'importanza del contesto nelle interazioni.

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1

Nell'interazione umana, la ______ discorsiva è fondamentale e gioca un ruolo chiave in ambiti come la ______.

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comunicazione politica

2

La visione classica del linguaggio, simile alla metafora del ______, lo vede come mezzo per il trasporto di informazioni.

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canale

3

Harold Lasswell ha messo in evidenza l'aspetto della ______ come invio di messaggi, mentre Murray Edelman ha evidenziato la dimensione ______ del linguaggio in politica.

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comunicazione simbolica

4

Ferdinand de Saussure, esponente della linguistica ______, ha concentrato l'attenzione sulla langue, trascurando la parole, cioè l'uso ______ del linguaggio.

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strutturalista effettivo

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Atti locutivi

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Enunciano fatti sul mondo, valutabili come veri o falsi.

6

Atti illocutivi

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Compiono un'azione tramite l'enunciato, es. promettere, ordinare.

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Condizioni di felicità

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Circostanze che rendono un atto linguistico appropriato o efficace.

8

Nel campo della ______ politica, è cruciale distinguere tra atti ______ e ______ per capire l'effetto del linguaggio sull'azione politica.

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comunicazione illocutivi perlocutivi

9

Grice ha introdotto il concetto di ______ conversazionali e le ______ che guidano una comunicazione efficace tramite principi di qualità, quantità, ______ e ______.

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implicature massime conversazionali relazione maniera

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Teoria degli atti linguistici - Contributi

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Fornisce strumenti per analizzare la struttura e il funzionamento degli enunciati al di là del loro significato letterale.

11

Approccio di Searle - Critica

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Tende a isolare gli enunciati dal contesto comunicativo, limitando la comprensione dell'azione linguistica.

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Analisi del discorso politico - Esempio

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Mostra che la struttura grammaticale non basta a definire la natura di un enunciato; contesto e dinamiche interazionali sono cruciali.

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Avvertimenti vs Minacce - Distinzione

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Richiede un'analisi del contesto e delle intenzioni per comprendere la natura dell'enunciato.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Metafora del Canale e le Limitazioni nella Concezione Tradizionale del Linguaggio

La comunicazione discorsiva è essenziale nell'interazione umana e assume un ruolo centrale in contesti come la politica. La concezione tradizionale del linguaggio, spesso rappresentata dalla metafora del canale, lo considera un semplice strumento per il trasferimento di informazioni: le parole sono "inserite" da un emittente, "trasmesse" attraverso un canale e "ricevute" da un destinatario che ne interpreta il significato. Questo modello è stato influenzato da teorici come Harold Lasswell, che ha enfatizzato l'aspetto della comunicazione come trasmissione di messaggi, e Murray Edelman, che ha sottolineato la dimensione simbolica del linguaggio in politica. La linguistica strutturalista, con figure come Ferdinand de Saussure, ha posto l'accento sulla langue, l'aspetto strutturale e normativo del linguaggio, trascurando la parole, ovvero l'uso effettivo e variabile del linguaggio nella vita quotidiana. Questa separazione tra linguaggio e azione ha portato a considerare il linguaggio come un mero strumento descrittivo, mentre l'azione è vista come l'elemento costitutivo della vita sociale.
Sala assemblea politica vuota con scrivanie semicircolari, sedili in pelle blu, podio con microfono e pareti beige con tende avorio.

La Teoria degli Atti Linguistici: Linguaggio come Azione

La Teoria degli atti linguistici, proposta da J.L. Austin e successivamente sviluppata da John Searle e H.P. Grice, ha apportato una svolta nella comprensione del linguaggio, integrando il concetto di azione. Austin ha introdotto la distinzione tra atti locutivi, che enunciano qualcosa sul mondo e possono essere veri o falsi; atti illocutivi, che compiono un'azione semplicemente attraverso il loro enunciato (come promettere o ordinare); e atti perlocutivi, che hanno l'intento di influenzare il ricevente. Gli atti illocutivi e perlocutivi non sono valutati in termini di verità, ma in base alle condizioni di felicità, le circostanze che rendono un atto linguistico appropriato o efficace. Searle ha esteso questa classificazione identificando cinque categorie di atti linguistici basati sulle intenzioni dell'emittente: assertivi, direttivi, commissivi, espressivi e dichiarativi.

Linguaggio e Negoziazione nella Comunicazione Politica

Nella comunicazione politica, la distinzione tra atti illocutivi e perlocutivi è fondamentale per analizzare come il linguaggio influenzi l'azione politica, in particolare nei processi di negoziazione. La negoziazione politica è un processo cooperativo in cui le parti coinvolte utilizzano il linguaggio per modulare le proprie posizioni attraverso promesse, minacce e altre forme di persuasione, che sono esempi di atti linguistici commissivi. La credibilità e l'intenzionalità sono essenziali affinché questi atti abbiano l'effetto desiderato. Grice ha contribuito alla teoria con il concetto di implicature conversazionali e le massime conversazionali, che sono principi non espliciti che guidano la comunicazione efficace, basati sulla qualità, quantità, relazione e maniera. Questi principi agiscono come regole etiche che orientano l'interazione comunicativa e sono particolarmente rilevanti nella comunicazione politica.

Limiti della Teoria degli Atti Linguistici e l'Importanza del Contesto

La Teoria degli atti linguistici, nonostante i suoi importanti contributi, presenta alcune limitazioni, in particolare la tendenza a trascurare l'aspetto interazionale e contestuale del linguaggio. Il linguaggio si manifesta principalmente attraverso interazioni, e per comprenderne appieno il significato è necessario considerare il contesto e le reazioni degli interlocutori. L'approccio di Searle, in particolare, rischia di isolare gli enunciati dal loro contesto comunicativo, limitando la comprensione dell'azione linguistica sottostante. Questo aspetto è evidente nell'analisi del discorso politico, dove la struttura grammaticale non è sufficiente a determinare la natura di un enunciato, come dimostra la distinzione tra avvertimenti e minacce, che richiede un'analisi approfondita del contesto e delle dinamiche interazionali. Pertanto, pur rappresentando un avanzamento rispetto agli approcci linguistici precedenti, la Teoria degli atti linguistici necessita di un'integrazione con la dimensione sociale e contestuale del linguaggio.