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Vittorio Alfieri, aristocratico piemontese nato nel 1749, è stato un eminente drammaturgo e poeta italiano. La sua opera è caratterizzata da un forte impegno civile e da una decisa opposizione alla tirannide, espressa attraverso tragedie e trattati politici. La sua vita, segnata da viaggi e una
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Vittorio Alfieri nacque nel 1749 ad Asti, in Piemonte, in una famiglia aristocratica
Alfieri proveniva da una famiglia aristocratica, che gli garantì una sicurezza finanziaria per perseguire la sua passione per la letteratura
Nel 1778, Alfieri rinunciò ai suoi beni terrieri in favore della sorella, riflettendo il suo desiderio di autonomia e di realizzazione personale
Tra i diciotto e i ventitré anni, Alfieri viaggiò in Europa e in Italia, alla ricerca di un proposito di vita e di una vocazione letteraria
Durante i suoi viaggi, Alfieri sviluppò un profondo disprezzo per il potere assoluto e fu colpito dalle bellezze naturali, che influenzarono la sua visione del mondo e la sua poetica
I viaggi di Alfieri erano dettati da un senso di insoddisfazione e da un'inquietudine interiore, che lo portarono alla scoperta della sua vocazione poetica
Nel 1775, Alfieri ebbe un'epifania che lo portò alla scoperta della sua vocazione poetica e della sua missione di vita
Alfieri realizzò il potere catartico dell'arte mentre rifletteva sul proprio stato d'animo e su quello di un personaggio da lui creato
Dopo la sua "conversione", Alfieri si consacrò interamente alla letteratura, vedendo in essa il mezzo per esprimere i suoi sentimenti e affrontare i suoi conflitti interiori
Intorno ai ventisette anni, Alfieri decise di riorientare la sua educazione letteraria e si immerse nello studio dei classici latini e italiani
Durante i suoi soggiorni a Pisa, Siena e Firenze, Alfieri perfezionò la sua conoscenza della lingua italiana
Durante i suoi viaggi, Alfieri conobbe la contessa Luisa Stolberg, che divenne la sua compagna di vita e musa ispiratrice
La visione politica di Alfieri era fondata sull'odio per la tirannide, che esprimeva con vigore nelle sue opere
Alfieri era un sostenitore dell'ideale di libertà, che veniva espresso nelle sue opere come lotta contro l'oppressione e per una libertà assoluta
Nei drammi di Alfieri, il conflitto tra il tiranno e l'eroe libero rappresenta la lotta tra l'individuo e la società, riflettendo il titanismo dell'autore e la sua ricerca di un'etica personale e civile
Nel 1787, Alfieri si trasferì a Parigi con Luisa Stolberg, ma la delusione per la Rivoluzione francese lo portò a lasciare la Francia nel 1792
Negli ultimi anni della sua vita, Alfieri si ritirò a Firenze in un ritiro quasi eremitico, sdegnoso nei confronti del mondo circostante
L'eredità di Alfieri, incentrata sulla difesa della libertà individuale e sulla denuncia della tirannide, lo colloca come una figura di spicco nella letteratura italiana del Settecento e un precursore dei temi romantici