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L'Inferno di Dante Alighieri si rivela in tutta la sua complessità nei Canti X-XVII. Farinata degli Uberti e Cavalcante dei Cavalcanti emergono dalle tombe ardenti, mentre il settimo cerchio punisce i violenti e gli usurai. La discesa di Dante prosegue tra figure mitologiche come il Minotauro e incontri significativi come quello con Brunetto Latini.
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Farinata, un nobile fiorentino e leader ghibellino, si erge con dignità tra le fiamme e discute con Dante delle loro affiliazioni politiche e delle vicende storiche di Firenze
Cavalcante, preoccupato per il destino di suo figlio Guido, si unisce al dialogo ma si ritira quando crede che Guido sia morto
Farinata spiega a Dante che, sebbene gli spiriti dannati possano vedere il futuro, sono ignari degli eventi attuali
Virgilio spiega a Dante la disposizione dei peccati e la classificazione aristotelica dei peccati
I violenti sono divisi in tre categorie: coloro che hanno commesso violenza contro il prossimo, contro se stessi e contro Dio, la natura e l'arte
Virgilio spiega a Dante perché l'usura è un peccato contro l'arte, che è figlia della natura e quindi figlia di Dio
Dante e Virgilio incontrano il Minotauro, custode del settimo cerchio e simbolo di violenza e bestialità
Virgilio spiega a Dante che il terremoto è causato dalla discesa di Cristo agli Inferi e che il Flegetonte è un fiume di sangue bollente in cui sono immersi i tiranni e gli assassini
I Centauri, con Chirone al comando, pattugliano il Flegetonte e puniscono i dannati, mentre Nesso aiuta Dante e Virgilio a attraversare il fiume
Dante si trova in un bosco tenebroso dove le anime dei suicidi sono trasformate in alberi spinosi e tormentate dalle Arpie
Dante rompe un ramo di uno degli alberi, che inizia a sanguinare e a parlare: è l'anima di Pier delle Vigne, che si difende dalle accuse che lo portarono al suicidio
Mentre Pier delle Vigne racconta la sua storia, due anime dannate per scialacquo irrompono nel bosco, una delle quali si nasconde in un cespuglio che si rivela essere l'anima di un altro suicida
Dante e Virgilio raggiungono il terzo girone del settimo cerchio, dove sono puniti coloro che hanno commesso violenza contro Dio, la natura e l'arte
Tra i dannati, si distingue Capaneo, un guerriero che continua a sfidare Dio nonostante il suo castigo
Virgilio spiega a Dante che i fiumi infernali sgorgano dalle lacrime di una statua colossale situata in una grotta a Creta, rappresentazione del declino dell'umanità dalla sua età dell'oro
Dante incontra Brunetto Latini, suo ex mentore e figura paterna, tra i dannati per sodomia
Brunetto e Dante discutono della decadenza morale di Firenze e Brunetto incoraggia Dante a perseguire la gloria attraverso la sua opera poetica
Prima di separarsi, Brunetto esorta Dante a ricordare il suo trattato, il "Tesoretto", e la sua importanza per la cultura e la letteratura