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Gabriele D'Annunzio, poeta e scrittore italiano, si distinse per il suo stile di vita e le sue opere che introdussero il Decadentismo in Italia. La sua vita fu segnata da scandali, relazioni amorose e un impegno politico che lo vide protagonista dalla guerra italo-turca fino all'occupazione di Fiume. Il suo legame con il fascismo e la sua dimora, il Vittoriale degli italiani, rimangono oggetto di studio.
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Gabriele D'Annunzio è nato a Pescara il 12 marzo 1863 in una famiglia benestante
Studi liceali e esordio letterario
Dopo aver completato gli studi liceali a Prato, D'Annunzio esordì nel mondo letterario a soli sedici anni con la raccolta di poesie "Primo vere"
Trasferimento a Roma e vita mondana
Nel 1881, D'Annunzio si trasferì a Roma dove si immerse nella vita culturale e mondana della città, trascurando gli studi universitari
Matrimonio e vita sentimentale
Nel 1883, D'Annunzio sposò la nobildonna Maria Hardouin di Gallese, ma la sua vita sentimentale rimase turbolenta a causa di relazioni extraconiugali, scandali e duelli
Opere letterarie e movimento "dannunzianesimo"
D'Annunzio si impose nel panorama letterario italiano ed europeo con opere come "Il piacere" e la sua abilità nel catturare le aspettative del pubblico lo trasformò in un autore popolare
Relazione con Eleonora Duse e impegno politico
La sua relazione con l'attrice Eleonora Duse e il suo impegno politico come deputato di estrema destra contribuirono a forgiare la sua immagine pubblica
Ideali decadentisti e trasformismo politico
D'Annunzio incarnò gli ideali decadentisti e si dimostrò trasformista in politica, passando dall'estrema destra all'appoggio di posizioni più progressiste
Con opere come "Il piacere" (1889), D'Annunzio segnò l'introduzione del Decadentismo in Italia
Profondamente influenzato da Nietzsche e Wagner, D'Annunzio esplorò il concetto di "superuomo" nel suo romanzo "Le vergini delle rocce" (1895)
La raccolta di poesie "Alcyone" (1903) ricevette ampi consensi e contribuì a rendere D'Annunzio un autore popolare
D'Annunzio si arruolò volontario nella Prima Guerra Mondiale, distinguendosi per il suo coraggio sia come soldato sia come aviatore, ma perse la vista di un occhio a causa di un incidente aereo
Durante la guerra italo-turca, D'Annunzio si fece portavoce del sentimento nazionalista con le "Canzoni delle gesta d'oltremare" e si distinse per imprese militari audaci come il celebre volo su Vienna del 1918
Al termine della Prima Guerra Mondiale, D'Annunzio guidò una spedizione che occupò la città di Fiume e successivamente si ritirò al Vittoriale degli italiani, mantenendo un rapporto ambiguo con il regime fascista