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Giosue Carducci, poeta e intellettuale dell'Italia post-unitaria, si distinse per la sua produzione poetica e critica letteraria. Insegnante all'Università di Bologna, fu apprezzato per il suo impegno civile e la sua poetica classicista. Le sue opere, tra cui 'Giambi ed Epodi' e 'Odi barbare', influenzarono la letteratura italiana, anticipando elementi di modernità.
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Giosue Carducci è nato nel 1835 a Valdicastello in Toscana e si è laureato in filosofia e filologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa
Per oltre 40 anni, Carducci ha insegnato all'Università di Bologna, dove è stato soprannominato "il Maestro" dai suoi studenti
Oltre alla sua carriera di insegnante, Carducci si è dedicato alla poesia, alla critica letteraria e alla politica, diventando una figura centrale nella cultura italiana post-unitaria
Inizialmente critico verso l'approccio moderato della classe dirigente e della monarchia nel processo di unificazione nazionale, Carducci si unì al "partito d'azione" guidato da figure come Giuseppe Garibaldi
Nel corso degli anni, Carducci moderò le sue posizioni, avvicinandosi alla monarchia e sostenendo la politica imperialista di Francesco Crispi
La nomina a senatore del Regno nel 1890 confermò l'accettazione di Carducci dell'ordine costituito, mentre la sua poesia civile celebrava le glorie nazionali e la storia italiana
Carducci si oppose all'apertura romantica alle influenze straniere, difendendo i valori dell'antichità pagana e reagendo al sentimentalismo tardoromantico
Pur mantenendo un attaccamento alla tradizione nazionale, Carducci ampliò i suoi interessi alla letteratura europea, traducendo opere di autori come Heinrich Heine e Johann Wolfgang von Goethe
Carducci considerava la poesia come un "arte" nel senso di tecnica e mestiere, e la sua missione civile ed educativa si rifletteva nei suoi saggi critici e storici
L'opera poetica di Carducci si articolò in sei volumi, che coprivano l'arco della sua produzione letteraria, dalle prime raccolte "Juvenilia" e "Levia Gravia" fino alle opere della maturità
Le raccolte di Carducci spaziavano dalla satira politica alle liriche ispirate alla letteratura e ai temi affettivi personali, con l'adozione di metri latini senza rima nelle "Odi barbare"
La sua ultima raccolta, "Rime e ritmi", riprendeva temi e forme delle precedenti, mostrando segni di stanchezza creativa ma anche di una continua ricerca stilistica
Carducci si presentava come un poeta che celebrava valori di forza morale e accettazione della vita, con influenze classiche e positiviste
Nonostante la sua immagine di custode della tradizione, Carducci introdusse elementi di novità nella letteratura italiana, come l'uso di sinestesie e metafore audaci e la metrica "barbara" che anticipava il verso libero